L'appello

Orologio della Torre dei Caduti da oro a nero, Belotti scrive a Sgarbi: «Uno scempio, intervenga»

L’assessore Brembilla aveva detto che rispettavano il progetto originario, ma così non sarebbe. Per questo il leghista ha scritto una lettera al sottosegretario alla Cultura

Orologio della Torre dei Caduti da oro a nero, Belotti scrive a Sgarbi: «Uno scempio, intervenga»
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L’ex deputato leghista Daniele Belotti ha lanciato un appello affinché Vittorio Sgarbi, diventato da poco sottosegretario alla Cultura, mandi degli ispettori del Ministero a Bergamo per effettuare accertamenti sul recente restauro della Torre dei Caduti e, in particolare, sulle lancette e i numeri del quadrante, passate dal bronzo di prima al nero attuale.

L’esponente del Carroccio ha scritto una lettera al critico d’arte e politico in seguito all’ironica denuncia del fatto, sui social, da parte dell’avvocato Marco Saita. Un atto scherzoso a cui però, in seguito alle critiche, l’assessore ai Lavori pubblici del Comune di Bergamo, Marco Brembilla, aveva replicato affermando che il nuovo colore di lancette e numeri era «fedele al progetto originale della torre come immaginata dal progettista», ovvero l’architetto Marcello Piacentini.

Il problema è che, in seguito, Saita ha replicato pubblicando un estratto della rivista Emporium del 1924, in cui si legge chiaramente che nel progetto originale si prevedeva un «orologio, col quadrante di marmi colorati decorato di fasce e festoni, e lettere e lance in bronzo dorato». Di conseguenza, il documento sembrerebbe smentire la versione del membro della Giunta.

«Nella ristrutturazione della Torre dei Caduti, il principale simbolo iconografico della Città Bassa, il grande orologio è stato “annerito”, sostituendo l’originario colore bronzo dorato delle lancette e dei numeri con una vernice grigio topo - ha scritto Belotti nella lettera a Sgarbi -. A questo punto sorge il dubbio: ma l’assessore e il soprintendente […] cosa hanno consultato, visto che per loro lancette e numeri erano originariamente neri e solo negli anni seguenti erano stati dorati? Forse avevano avanzato ancora della pittura grigiastra con cui quest’estate avevano ridipinto la fontanella più amata dai bergamaschi, che si trova proprio sotto la Torre, e che tutti qui chiamano “Vedovella” o “Drago verde”».

«Alla luce di quanto sta succedendo a Bergamo, ricordando che il prossimo anno saremo con Brescia la Capitale della Cultura 2023, sarebbe utile una tua verifica alla Soprintendenza», ha concluso la lettera l’ex parlamentare.

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