Il progetto

"Orti Nuovi", per la riqualificazione delle ex Canossiane la gru più alta di Bergamo

L'imponente installazione (65 metri) sposta fino a 100 tonnellate. In via San Tomaso la ristutturazione trasformerà il complesso in 59 residenze di pregio con tanto di autorimessa interrata a due piani

"Orti Nuovi", per la riqualificazione delle ex Canossiane la gru più alta di Bergamo
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di Wainer Preda

La gru, alta 65 metri e installata dall'impresa Racco, può portare fino a 100 tonnellate. È la più alta di Bergamo. Svetta sopra il cantiere degli "Orti Nuovi", ovvero la riqualificazione del complesso delle ex Canossiane, di via San Tomaso. Non è l'unica fonte di stupore in questa che si preannuncia come una ristrutturazione di rara bellezza.

Archi, volte, colonnati. Affreschi. Persino un'antica strada romana emersa nella grande corte, durante i lavori, a poche decine di metri dal campanile della vicina chiesa di Sant'Alessandro della Croce e del relativo campanile. Tutto è di pregio in questo progetto che intende trasformare gli edifici storici e meno storici del complesso in residenze di pregio, a pochi passi dall’Accademia Carrara e accanto al Parco Suardi.

Costo totale del progetto di riqualificazione estetica e strutturale, targato Supernova, 45 milioni di euro. Cinquanta gli operatori impiegati a ciclo costante durante i lavori, coordinati da cinque ingegneri e tecnici. Il progetto conservativo è dell'architetto bergamasco Pippo Traversi.

«Quello delle Canossiane - spiega il project manager di Supernova, Andrea Murciano - è un intervento particolare e molto complicato e sfidante, sia nella fase progettuale, sia nella sua articolazione. Non è un cantiere usuale. La sua caratterizzazione architettonica e storica ha richiesto competenze di primo livello e un confronto continuo con la Soprintendenza».

Dei sei edifici che compongono il complesso, quattro sono storici. Compresi Palazzo Spini e l'ala gotica del Settecento che già da soli valgono una visita. Altri due palazzi degli anni Settanta e di scarso valore storico (costruiti dalle suore per essere adibiti a palestra e aule) sono in corsi di demolizione. Saranno sostituiti da due palazzine della stessa altezza, nuove di zecca, che ospiteranno 31 appartamenti.

Saranno cinquantanove in tutto le unità abitative. La metà nella parte storica. Tutte pronte entro la fine del 2026. «Il cantiere procede secondo il cronoprogramma - spiega ancora Murciano -, con un buon ritmo su tutti i fronti. Gli scavi per la futura autorimessa sono quasi completati, mentre la ristrutturazione degli edifici storici è in pieno corso. Siamo molto soddisfatti dell’andamento generale: si tratta di un intervento complesso che unisce il rispetto per il valore storico del luogo con soluzioni pensate per l’abitare contemporaneo. La consegna a fine 2026 è confermata».

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L’installazione della gru segna l’avvio della costruzione dei nuovi edifici che sorgeranno al posto dei volumi demoliti nella prima fase del cantiere. Mentre nel grande scavo in cui sono in costruzione le rimesse, l'impresa Racco ha costruito un'enorme palificazione con tanto di tiranti nella roccia per stabilizzare il versante. Un'opera titanica.

Il complesso storico include edifici realizzati in diverse epoche, con Palazzo Spini – nucleo originario risalente al XVIII secolo, progettato dall’architetto Caccia – come fulcro del tessuto architettonico. La corte gotica rappresenta un contesto unico ed esclusivo; un’architettura storica del ‘700 con colonne, arcate ed elementi monumentali.

Gli elementi architettonici storici sono conservati e restaurati, in armonia con nuovi spazi concepiti per il comfort abitativo contemporaneo: terrazze, aree verdi e giardini privati. Colonne, arcate, affreschi e decorazioni testimoniano l’antico prestigio del complesso, in un percorso che unisce elementi gotici e residenze settecentesche con i nuovi edifici.

Le residenze

Il progetto, dicevamo, prevede la realizzazione di 59 appartamenti di pregio, di varie metrature. Si va dai bilocali, già tutti prenotati con prezzi prossimi a 280mila euro, ai grandi pentalocali che possono raggiungere dimensioni considerevoli, di 250-300 metri quadrati. A disposizione di tutte le residenze uno spazio direzionale, un giardino nella corte e un’autorimessa interrata su due livelli con 68 box auto (accessibili da via San Giovanni) oltre un’area dedicata al parcheggio bici.

«Non possiamo parlare di prezzi al metro quadro - spiega il mediatore di Coldwell Living Dmore Andrea Fabretti. Tutti gli appartamenti hanno caratteristiche uniche e peculiari, per questo abbiamo deciso di venderli a corpo». Nella parte storica le personalizzazioni ovviamente saranno in linea con le indicazioni della Soprintendenza. Mentre più flessibili sono le realizzazioni abitative nei nuovi edifici. Nel rispetto del patrimonio storico e artistico, i nuovi interni sono contraddistinti da materiali di pregio e finiture ricercate.

Finora la clientela attirata dalla riqualificazione è per il 60 per cento composta da bergamaschi. Poi da milanesi e stranieri, in particolare inglesi e olandesi.

Oltre alla costruzione delle nuove residenze, Supernova ha deciso di cedere al Comune di Bergamo gli Orti di San Tomaso. Dodicimila metri quadrati di verde che l'azienda riqualificherà e attrezzerà, collegandoli con il Parco Suardi e l'attuale Gamec.

Commenti
lele

Secondo il mio modesto parere se quella gru spostasse 100 tonnellate sarebbe senz'altro più robusta di una gru con struttura a traliccio ...

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