Piramide verde, una petizione online per chiedere che «Piazza Vecchia venga lasciata in pace»

Non c'è tregua per la piramide verde in Piazza Vecchia: tanto difesa da Giunta e organizzatori quanto vituperata dall'opposizione di centrodestra e alcuni cittadini, criticata dal soprintendente Luca Rinaldi e poi da Vittorio Sgarbi, adesso è pure spuntata una petizione su Change.org (la potete trovare a questo link).

A proporla Claudio Cremaschi, ex professore e preside nonché scrittore, il quale chiede che lo spazio di Città Alta «sia lasciato in pace» e che eventualmente gli organizzatori della manifestazione «vengano invitati a cimentarsi sulla progettazione e e ridefinizione di vie e piazze della nostra città, che non hanno il suo profilo e l’armonia».

La petizione indirizzata al sindaco

La petizione, diretta al sindaco Giorgio Gori (che però ha difeso l'opera, anche dopo le dichiarazioni di Sgarbi, ribattendo: «Manco l'ha vista»), è stata pubblicata ieri (martedì 12 settembre).

«Anche quest’anno i "Maestri del paesaggio" hanno occupato la nostra piazza simbolo, il gioiello di Bergamo, Piazza Vecchia. E hanno coperto la Fontana Contarini con una struttura metallica, abitata da centinaia di rachitiche pianticelle - ha scritto Cremaschi -. Anche quest’anno l’Amministrazione comunale ha subito acriticamente, o sostenuto incosciente, la scelta di occultare la nostra piazza ai cittadini e alle migliaia di turisti, che probabilmente non avranno un’altra occasione nella loro vita per goderne la bellezza e l’eleganza. Anche quest’anno migliaia di voci di protesta sono rimaste inascoltate».

Le richieste dei firmatari

Ma cosa vuole nello specifico l'autore?

«Chiediamo con forza, anzi esigiamo, che Piazza Vecchia sia lasciata in pace, che venga sottratta alle operazioni commerciali, e alle provocazioni gratuite. Auspichiamo che nei prossimi anni i Maestri del Paesaggio vengano invitati a cimentarsi sulla progettazione e e ridefinizione di vie e piazze della nostra città, che non hanno il profilo e l’armonia di Piazza Vecchia. E chiediamo che questi progetti non siano provocazioni temporanee, con l’uso strumentale del verde come installazione e o arredo urbano, ma anche studi di ridisegno di spazi per una città verde, vivibile, respirabile e davvero attrattiva».

Al momento (pomeriggio di mercoledì 13 settembre), l'iniziativa ha raggiunto quota 158 firme: che siano tante o poche, di certo si tratta dell'ultimo capitolo di una polemica che sta interessando, da diversi giorni, la città Capitale della Cultura e che ha fatto molto discutere.