Poche illusioni, l'area della stazione di Bergamo sarà sempre insicura
Undici auto delle forze dell’ordine in servizio straordinario ogni giorno. Controlli a tappeto, ma far sparire il problema è impossibile
di Wainer Preda
Durante questo periodo, di afflusso straordinario di persone alla stazione ferroviaria e nella zona autolinee a causa dello stop ai treni sulla linea per Ponte, ci sono ben undici auto delle forze dell’ordine in servizio, per gran parte della giornata.
È un impegno decisamente sostenuto quello della Polizia di Stato, dei Carabinieri e della Polizia locale per garantire la sicurezza di quella che è considerata l’area più calda della città.
Mentre continuano le indagini sulla rissa in piazzale Alpini fra indiani e africani che ha fatto il giro del web, la Prefettura, in coordinamento con Questura e Comando provinciale dell’Arma, sta estendendo i controlli.
Il 20 gennaio scorso, una maxi-operazione coordinata da via Noli ha portato all’identificazione di una novantina di persone, diverse denunce e sequestro di dosi di droga nella zona della stazione ferroviaria. Ed è possibile che altre operazioni del genere si ripetano nel prossimo periodo.
Intanto, durante i giorni ordinari, le pattuglie della Polizia nella zona sono almeno cinque, sempre presenti, per tutta la giornata, spiegano dalla Questura. Una decina di agenti gira per effettuare i servizi. Il fatto che in alcuni momenti una delle cinque auto non si veda significa solo che è impegnata in qualche operazione.
Dunque il presidio fisso tanto reclamato da alcune forze politiche, di fatto c’è già. Ciò non significa che la zona si sia trasformata in un Eden. Ma sgombriamo il campo da equivoci: pensare di eradicare il problema dello spaccio e della piccola delinquenza da lì è una pia illusione (...)
I soliti commenti del sottobosco fascistoide non mancano mai. Meno male che ci siete voi uomini forti che sapreste risolvere i problemi, altrimenti uno come potrebbe farsi due risate
Non è mancanza di coraggio, ma realismo. Dire le proprie idee per servire comodi assist a chi segue il pensiero dominante e permettergli di pavoneggiarsi "guardate come sono bravo io, invece" non mi interessa. Basta lasciar intuire.
Quello che qui andrebbe fatto ma non si può dire è stato attuato a El Salvador e più recentemente in Ecuador... certi problemi che erano anche ben più gravi li hanno risolti e in poco tempo.
Ma se non avete neanche il coraggio di esprimere le vostre idee, figuriamoci metterle in atto 😅😅😅
Anche io avrei in mente un'idea, e qualcosa mi dice che somigli a quella di Roberto. Ma non si può dirla, e tanto meno metterla in pratica..P.S.: mi piacerebbe sapere quanti dei soggetti identificati nel corso dell'operazione descritta nell'articolo siano ancora in libera circolazione in zona. Secondo me, tutti!