Primo sì della Regione all'ottava torre del Papa Giovanni (per combattere i tumori)
Costerà 56 milioni e oltre all'onco-ematologia ospiterà il Lanzani e la Medicina del lavoro. I casi di cancro sono cresciuti di oltre il 30%
di Andrea Rossetti
Un altro piccolo ma fondamentale passo in avanti. Con una delibera, Regione Lombardia s’è detta disponibile a stanziare circa cinquanta milioni di euro per la realizzazione dell’ottava torre all’ospedale Papa Giovanni XXIII di Bergamo. Il progetto di fattibilità era stato presentato dai vertici dell’Asst cittadina un anno esatto fa e, teoricamente, puntava ad avere accesso alle risorse del Pnrr (Piano nazionale di ripresa e resilienza). Le modifiche attuate dal Governo al piano per l’utilizzo dei fondi destinati al rilancio post Covid, però, hanno cambiato le cose e messo anche a rischio il via libera regionale al finanziamento. Fortunatamente, le cose sono andate diversamente.
I costi e il progetto
Il progetto prevede un costo complessivo di 56 milioni di euro e il Papa Giovanni spera che Regione possa finanziarlo interamente. Se così non dovesse essere, l’ospedale potrebbe comunque utilizzare parte delle donazioni ricevute da enti e da privati cittadini durante i mesi più duri della pandemia, come ha confermato il direttore generale dell’Asst, Maria Beatrice Stasi.
Dal punto di vista architettonico, l’ottava torre sarebbe identica alle sette già presenti, posizionata vicino alla settima e a essa collegata da un corpo intermedio che aumenterebbe ulteriormente gli spazi a disposizione. Dal punto di vista organizzativo, invece, la nuova struttura andrebbe a ospitare i reparti dell’area di onco-ematologica, un’eccellenza del Papa Giovanni che però, da tempo, vive un serio problema di spazi.
L’onco-ematologia scoppia
A parlare in modo chiaro sono i dati: l’attività diurna e ambulatoriale del Papa Giovanni dal 2014 al 2019 è cresciuta addirittura del cinquanta per cento (dai 23.696 accessi del 2014 ai 35.618 accessi di due anni fa). Ben il 75 per cento di questo aumento è legato all’area di onco-ematologia. In altre parole, negli ultimi anni i casi di tumore riscontrati e seguiti al Papa Giovanni sono aumentati in modo decisamente importante. Se si considerano i cosiddetti “tumori liquidi” (quelli del sangue), si è passati dal 7.606 casi del 2016 agli oltre diecimila del 2020, con un incremento del 31,7 per cento; se si considerano invece i “tumori solidi” (quelli caratterizzati da una massa compatta di tessuto), dal 2018 a oggi la crescita è stata stimata in circa duemila casi all’anno.
L’aumento dei tumori
«I numeri non mentono - commenta il direttore sanitario dell’Asst Papa Giovanni, il dottor Fabio Pezzoli -, i casi di tumori sono effettivamente aumentati in questi anni. Più difficile è comprenderne le cause: da un lato, i pazienti sono cresciuti perché c’è una maggiore attenzione, più prevenzione e quindi i casi vengono individuati prima e maggiormente. Allo stesso tempo, l’aumento di pazienti onco-ematologici nel nostro ospedale è dovuto anche al fatto che, e lo dico senza falsa modestia, le persone vogliono venire qui a curarsi. I reparti di oncologia e di ematologia sono dei fiori all’occhiello del nostro ospedale, arrivano da tutta Italia e anche dall’estero per curarsi al Papa Giovanni». Un’eccellenza che va quindi difesa, anzi rafforzata.