Il presidio

Quelli che a Dalmine dicono no alla Bergamo-Treviglio, «pagata coi nostri soldi»

«Distruggerà i pochi terreni agricoli rimasti a est, senza affrontare i veri problemi di viabilità. Un terzo dei costi pagati con risorse pubbliche»

Quelli che a Dalmine dicono no alla Bergamo-Treviglio, «pagata coi nostri soldi»
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di Laura Ceresoli

Un presidio informativo in piazza della Libertà per dire no alla Bergamo-Treviglio. Così domenica 10 ottobre dalle 8.30 alle 12.30 alcuni membri di Dalmine Bene Comune, Insieme Per Dalmine e il Comitato No Autostrada si sono riuniti davanti al municipio per illustrare ai cittadini le ragioni della loro contrarietà al progetto.

«La nuova autostrada, che vorrebbero far partire da Dalmine, distruggerà i pochi terreni agricoli rimasti a est del nostro comune, oltre a non affrontare i veri problemi di mobilità, dalla viabilità locale alle nuove forme di mobilità multimodale - hanno spiegato -. Da anni è evidente l'inadeguatezza e l'insostenibilità della rete viaria che collega il nord con il sud della Provincia di Bergamo: code e lunghi tempi di percorrenza sono la quotidianità per molti cittadini che devono spostarsi sulla tratta Bergamo-Treviglio».

«Sul tavolo c'è la costruzione di un'autostrada privata, finanziata per un terzo del suo costo con soldi pubblici: 13 chilometri da Casirate a Dalmine con sbocco nella rete della viabilità locale di Dalmine, che non risolverà il problema del pendolari. Si stima che l'intervento cementificherà circa 200 ettari (vale a dire quasi 200 campi da calcio) di terreno agricolo. Serve davvero questo scempio? Pensiamo esistano soluzioni alternative più efficaci e sostenibili. Utilizziamo i 130 milioni messi a disposizione dalla Regione per una radicale ristrutturazione ed efficientamento della rete viaria esistente, la creazione di una metrotranvia e la realizzazione di percorsi idonei alla mobilità ciclistica».

È il 2002 quando la  Provincia di Bergamo e Autostrade Lombarde Spa, finanziaria di BreBeMi, promuovono la costituzione di una società per costruire un'autostrada che collegasse BreBeMi e Pedemontana. Nasce così Autostrade bergamasche Spa. In contemporanea, la Provincia inserisce la previsione della Pedemontana Brebemi nel Piano territoriale di coordinamento provinciale. Emergono resistenze e malumori da parte dei Comuni attraversati dal tracciato, ma soprattutto non ci sono fondi per portare avanti l'opera e tutto si blocca. La Regione Lombardia decide di aprire la Conferenza del servizi, mentre la Provincia di Bergamo inizia un lavoro di pressing sui Comuni affinché, in cambio di opere di compensazione, diano il loro parere favorevole al progetto.

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