Polemica sui medici

San Pellegrino, il vicesindaco Milesi attacca duramente Ats Bergamo: «Vergogna»

Comunicato al vetriolo del Comune brembano: «La carenze di medici è un comodo alibi per giustificare il taglio dei servizi»

San Pellegrino, il vicesindaco Milesi attacca duramente Ats Bergamo: «Vergogna»
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Un comunicato stampa durissimo. Che da una parte ringrazia ed elogia gli sforzi dei medici, dall'altra attacca frontalmente l'Ats di Bergamo. È quello diffuso oggi pomeriggio (14 giugno) dal Comune di San Pellegrino Terme, a firma del vicesindaco Vittorio Milesi.

La questione scatenante, manco a dirlo, quella del medico trasferito e non sostituito da Ats in Val Brembana e dei 1.500 pazienti di San Pellegrino rimasti senza servizio sanitario per i quali il vicesindaco ha già scritto alla Procura.

Prima i ringraziamenti ai medici della valle...

«La ricerca di un sostituto del dott. Oscar Roberto Fenice, grazie in particolare all’iniziativa e all’impegno della dr.ssa Tullia Mastropietro, medico di assistenza primaria operante nel nostro ambito, ha avuto esito positivo», esordisce Milesi.

«In questi giorni, a fronte del totale silenzio e completo disinteresse di Ats Bergamo - attacca il vicesindaco - siamo rimasti in contatto con la dottoressa Mastropietro per cercare di individuare possibili soluzioni per i circa 1.500 cittadini del nostro Comune a seguito del trasferimento del dottor Fenice, aggravato ulteriormente dalla scopertura del servizio di continuità assistenziale nelle 4 sedi della Val Brembana e dalle condizioni di sempre più forte riduzione dell’operatività dell'ospedale di San Giovanni Bianco».

Milesi ringrazia i medici che si sono prodigati «per rendere meno pesanti i disagi ai nostri concittadini, già nella giornata del 12 giugno, rendendosi disponibili ad effettuare sedute ambulatoriali a favore dei pazienti privi di Medico, nei locali messi a disposizione dal Comune».

...poi l'attacco ad Ats: «Vergogna»

Poi va all'attacco. La stoccata è pesantissima. Milesi parla di «vergogna»: «Organizzare e assicurare l’assistenza sanitaria di base - scrive - non è un compito del Comune e neppure dei singoli medici, ma un dovere e una responsabilità precise poste in capo ad Ats che ancora una volta ha invece brillato per la sua incapacità gestionale e per la totale superficialità e disinteresse nei riguardi dei bisogni del cittadino», continua il vicesindaco.

Un j'accuse in piena regola, per «aver dato ai cittadini indicazioni su servizi in realtà inesistenti come quello di rivolgersi alle farmacie aderenti al progetto della Continuità assistenziale diffusa (Cad), per poter prenotare le visite occasionali o quello di rivolgersi direttamente ai medici del servizio di Continuità assistenziale (Ca) che interverranno negli orari previsti al domicilio del cittadino».

Non solo. Secondo Milesi, che cita il professor Garattini, più che a una mancanza di medici, il problema del servizio sanitario sarebbe da attribuire a carenze di natura organizzativa. La carenza di medici, secondo il vicesindaco, sarebbe un «comodo alibi utilizzato da Ats Bergamo per giustificare l’ulteriore forte taglio e ridimensionamento dei servizi», conclude Milesi che parla di qualità del servizio «paragonabile a quella dei paesi del quarto mondo».

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