posti di lavoro a rischio

Stato d'agitazione alla Mag di via Calvi, a Bergamo: ufficializzati dieci esuberi

La vertenza si è aperta il 24 gennaio scorso, la Cisl: «Scelta inaccettabile: il bilancio è in attivo»

Stato d'agitazione alla Mag di via Calvi, a Bergamo: ufficializzati dieci esuberi
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Stato di agitazione alla Mag srl di via Fratelli Calvi, a Bergamo, dopo che l’agenzia, attiva nel settore del brokeraggio e della consulenza assicurativa, ha ufficializzato dieci esuberi su una trentina di addetti, evitando anche il confronto con i sindacati per un tentativo di mediazione.

La vertenza si è aperta il 24 gennaio scorso: «L’azienda ha motivato l’iniziativa sulla base della perdita di Ubi banca come cliente, avvenuta nel 2020, che ha comportato una riduzione dei ricavi a partire dal 2022 – spiega Claudia Belotti, segretaria generale Fisascat Cisl di Bergamo -. Già dall’introduzione della procedura si sono rilevate criticità nei rapporti con Mag srl: l’azienda ha presentato una situazione di ricavi rapportata al costo del personale estratta a ottobre 2021 e, quindi, rappresentativa di un quadro molto inferiore all’effettivo Approfondendo le informazioni è emerso che il valore effettivo dei ricavi alla fine di dicembre 2021 era circa il doppio di quello indicato da Mag nella lettera di apertura della procedura».

Anche sull’ammontare degli esuberi, per il sindacato, non tornerebbero i conti: 5 risorse su 12, infatti, rientrerebbero in “specialties crediti e cauzioni” che poco o nulla hanno a che fare con le coperture che Ubi banca aveva stipulato. Addirittura, questa crisi non troverebbe riscontro nell’attività di acquisizioni che Mag ha operato, fino a una settimana fa, su tutto il territorio nazionale.

Durante le fasi sindacale e amministrativa della procedura, le organizzazioni sindacali e, da ultimo, il Ministero del Lavoro hanno presentato all’azienda molteplici proposte per mitigare gli effetti della procedura di licenziamento. È stato chiesto a Mag di valutare l’utilizzo di ammortizzatori sociali, di contratti di solidarietà o part time, di fare ricorso a forme di prepensionamento per le risorse prossime al collocamento a riposo. È stato anche chiesto di valutare il reinserimento delle risorse eventualmente in esubero nelle altre aziende del gruppo, come di valutarne il reimpiego all’interno degli investimenti che il gruppo Mag continua ad effettuare, quali la recentissima partecipazione come socio industriale del gruppo “Neosurance”.

Alla luce del consistente indennizzo versato da Ubi all’atto della cessazione del rapporto di brokeraggio che, come riportato nella relazione sulla gestione del bilancio 2020 di Mag srl, avrebbe dovuto permettere di gestire la ristrutturazione legata alla cessazione del rapporto di brokeraggio con la banca stessa, «si è chiesto all’azienda di avanzare ai lavoratori una proposta economica di risoluzione consensuale del rapporto di lavoro che fosse realmente incentivante e rispettosa delle professionalità coinvolte nella procedura. Da ultimo – continua Belotti -, nonostante diverse sollecitazioni, l’azienda non ha fornito chiarimenti sui criteri utilizzati per individuare le posizioni e i profili in esubero, rimandando la questione alle successive impugnazioni presso l’autorità giudiziaria».

L’azienda non avrebbe neanche mai concesso aperture, «mostrando chiaramente l’intenzione di voler trattenere interamente per sé il cospicuo indennizzo erogato da Ubi e di voler affrontare la situazione semplicemente mettendo alla porta i lavoratori, dimenticandosi del contributo dato dagli stessi lavoratori ai successi ed ai risultati positivi conseguiti negli anni da Mag».

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