Sul Sebino si pesca poco, colpa del siluro? Intanto gli esemplari sono sempre più grandi
I numeri del progetto di contenimento della riserva naturale delle Torbiere: in tre anni pescate oltre sei tonnellate di biomassa

Quest'estate, dalle parti del Sebino, per molti non è stato difficile sentire i pescatori e la gente del posto lamentarsi del pesce siluro: una specie alloctona, cioè di fatto un "alieno" immesso in questo ecosistema ormai decenni fa, ma che adesso sta diventando un vero e proprio problema.
Di fatto, questo "pesce gatto" dell'Est Europa sta causando la drastica diminuzione degli esemplari delle altre specie ittiche, nonostante i programmi di contenimento che la Regione, insieme agli enti locali, porta avanti già da diverso tempo.
Il siluro resiste al contenimento
Il siluro è un animale estremamente vorace e carnivoro, che si nutre fin dalla giovane età di crostacei e piccoli pesci, per poi passare in età adulta, quando le dimensioni aumentano, a prede ancor più grandi. Può quindi cibarsi per esempio di alborelle, cavedani, agoni (le sarde di lago), persici e carpe. Di alborelle, nel lago d'Iseo pare ne siano rimaste ben poche, cavedani invece ce se sono ancora, anche grazie a un progetto di ripopolamento (infatti, se ne possono osservare dei gruppi anche passeggiando in alcuni tratti a riva).
La questione del Silurus glanis (il suo nome scientifico) diventa di anno in anno però più grave, perché sebbene si sia ricorsi, anche negli ultimi tempi, alla pesca tramite elettrostorditori o con squadre di sub, il loro numero continua a essere consistente. Ormai consolidato il divieto, anche per i pescatori dilettanti, di reimmetterli in acqua una volta presi all'amo, con l'esemplare che una volta pescato viene in sostanza eliminato.
Cresciuta la taglia degli esemplari
Rispetto ai numeri del fenomeno, un aiuto può arrivare da quelli del progetto di contenimento del pesce siluro delle Torbiere del Sebino, una riserva naturale che da qualche anno sta portando avanti un programma per ridimensionare la sua presenza. Nelle operazioni, condotte tramite elettropesca e pesca subacquea, finanziate dal Pirellone, sono stati coinvolti pescatori professionisti e il gruppo Sommozzatori Iseo Onlus.
Tramite pesca subacquea, nel 2022 sono stati catturati otto esemplari e quello di taglia maggiore era lungo 196 centimetri e pesava sessanta chili. Nel 2023 ne sono stati presi sei esemplari, nel 2024 invece 26, con quello più grande di due metri e venti e settanta chili di peso. Con l'elettropesca, invece, nel 2022 sono stati pescati 356 siluri, di cui quello più grande era di due metri e diciassette centimetri e pesava oltre 65 chili. Nel 2023 erano stati 220, con l'esemplare di dimensioni maggiori di 147 centimetri e oltre trenta chili. Nel 2024, infine, ne hanno presi 249, con quello più grosso di un metro e mezzo e poco più di 28 chili.
Dalle rilevazioni del progetto delle Torbiere, si può notare come la lunghezza media degli esemplari catturati (dati sull'elettropesca) sia aumentata negli anni, passando da 87 centimetri nel 2022, a quasi 92 e mezzo nel 2023, per arrivare ai 93 del 2024. Nel giro di tre anni (2022-24), inoltre, sono stati rimossi in totale 865 esemplari, pari a oltre sei tonnellate di biomassa.