La battaglia

Termovalorizzatore della Montello, quattro Comuni chiedono il rinvio della Conferenza dei servizi

Bagnatica, Brusaporto, Costa di Mezzate e Montello (tramite legali) avanzano questa proposta: prima risolvere i problemi e le puzze già esistenti

Termovalorizzatore della Montello, quattro Comuni chiedono il rinvio della Conferenza dei servizi
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I comuni di Bagnatica, Brusaporto, Costa di Mezzate e Montello, tra i più combattivi nell'ampio fronte di paesi contrari al nuovo termovalorizzatore che l'azienda Montello Spa vorrebbe costruire, hanno deciso di fare un passo ancora più netto e deciso contro l'opera.

Tramite il gruppo di avvocati "Dini-Saltalamacchia. Giustizia climatica, ambientale e sociale" hanno inviato al settore Ambiente della Provincia di Bergamo una lettera per chiedere il rinvio della Conferenza dei servizi, convocata per il 21 maggio.

I due procedimenti in corso

I quattro hanno inviato al settore Ambiente della Provincia di Bergamo, la richiesta ufficiale «che la conferenza di servizi di cui all'oggetto venga sospesa e riavviata all'esito sia della conclusione del procedimento di riesame complessivo con valenza di rinnovo dell'Autorizzazione Integrata Ambientale che del monitoraggio e della verifica circa l'efficacia delle prescrizioni di cui alla determina del 3 ottobre 2024».

Il riesame dell'autorizzazione ambientale

Nel documento vengono infatti richiamati due punti che secondo i comuni, e i legali con loro, dovrebbero essere chiusi ed esauriti prima dell'apertura della nuova Conferenza. Si tratta del procedimento di riesame complessivo con valenza di rinnovo dell'Autorizzazione integrata ambientale, alla quale la Provincia aveva dato sì un primo esito positivo, specificando però la necessità del riesame «nell'ambito del quale saranno condotti gli approfondimenti anche in seguito alla acquisizione delle risultanze della attività ispettiva di Arpa Lombardia attualmente in essere nella installazione Montello Spa».

Questo procedimento risulta però ancora in corso.

La questione delle "puzze" senza soluzione

Non solo,  ancora in corso è anche «la questione attinente alle emissioni odorigene prodotte dallo stabilimento». Il documento ricorda infatti come, dopo le segnalazioni e della diffida sulle problematiche legate agli odori rilasciati dalla Montello da tempo, e dopo il tavolo tecnico che si è svolto in Provincia il 20 settembre 2024, sono state emesse anche alcune prescrizioni volte a contenere nei limiti della tollerabilità le emissioni in parola. Gli avvocati scrivono: «Come confermato da questa stessa Direzione con lettera dell'1 aprile 2025, tuttavia, ad oggi, le misure previste non sono state attuate e, all'esito dell'istruttoria condotta, "La Provincia è … ora nelle condizioni di avviare il procedimento finalizzato al rilascio della autorizzazione alla modifica non sostanziale della installazione Montello S.p.A."; occorrerà, dunque, attendere settimane prima della conclusione anche di tale procedimento e del monitoraggio successivo».

A testimonianza di questo, in una recente intervista a questa testata, il sindaco di Bagnatica, Roberto Scarpellini, aveva anche specificato come i cattivi odori fossero ancora presenti e persistenti in paese e nel circondario. Senza contare che l'azienda è stata legata, anche se non con certezza assoluta, a un altro episodio di valore ambientale, ovvero un recente inquinamento del torrente Zerra per via del versamento di idrocarburi.

La manifestazione

I sostanza, quindi, i quattro comuni chiedono di mettere ordine alle questioni sul tavolo, dando priorità a quelle già aperte, senza avviarne un'ulteriore sul termovalorizzatore, osteggiato tra l'altro da un gruppo di paesi ben più ampio, tra i quali anche Bergamo. Questi saranno in piazza Vittorio Emanuele a Bergamo sabato, il 17 maggio.

Commenti
Giuseppe Boschini

Allora portiamo tutto alla REA di Dalmine....ognuno si tenga le sue di pezze... che ridicolaggine

Gigio

Contro la FORZA, RAGION NON vale. Il mondo, è degli arroganti, degli usurpatori, degli strafottenti ecc. Condivido il commento, del Signor Sandro.

sandro

Come se non vivessimo già in una delle aree più inquinate del mondo l' aria in pianura padana non ricambia. Se passa questo principio, qualsiasi azienda si può trasformare in un inceneritore, per fare business. Tanto i proprietari vivono altrove.

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