Una moschea a Bergamo? No, una nuova chiesa dei mormoni in via Calvetti
L’attuale sede in via Corridoni è troppo piccola, cantiere già a inizio 2026. Messe a tacere le (infondate) polemiche del centrodestra sui musulmani

di Andrea Rossetti
È passato un anno e mezzo da quando il Consiglio comunale di Bergamo ha approvato il nuovo Piano di governo del territorio (Pgt). Durante il lungo iter che ha preceduto quel “via libera”, uno dei temi che fece più discutere fu quello della previsione nel documento di alcuni spazi della città da destinare a luoghi di culto. Un Piano delle attrezzature religiose necessario, richiesto dalla legge e finora inesistente. Il Comune, alla fine, ha identificato cinque spazi e uno di questi, in via Calvetti, nel futuro prossimo dovrebbe ospitare la nuova “casa” della chiesa di Gesù Cristo e dei Santi degli ultimi giorni, ovvero i mormoni.
Uno spazio più grande
Proprio la scorsa settimana è arrivato l’ok della Conferenza dei servizi e a settembre dovrebbe essere presentata a Palazzo Frizzoni la richiesta per costruire. Seguirà poi la gara di appalto e l’obiettivo è quello di procedere con il cantiere a inizio 2026.

La chiesa di Gesù Cristo e dei Santi degli ultimi giorni, attualmente, ha sede in un edificio al civico 97 di via Corridoni. Struttura che da tempo, però, è troppo piccola per accogliere l’intera comunità dei mormoni, costretta a fare diversi turni di preghiera. Il nuovo luogo di culto sarà più grande (circa novecento metri quadri) e prevederà sia una cappella che alcuni uffici e aule per il catechismo. Sarà quindi più simile a un oratorio che a una chiesa vera e propria. Ovviamente, come richiesto dalla legge regionale, ci sarà anche un ampio parcheggio che potrà essere usato anche dai non appartenenti alla confessione.
L’area su cui nascerà il nuovo luogo di culto è di proprietà della chiesa di Gesù Cristo e dei Santi degli ultimi giorni dai primi anni Duemila, quando il terreno fu acquistato proprio con l’intento di trasformarlo nella nuova casa dei mormoni bergamaschi. Allora, infatti, il Piano regolatore generale (Prg) comunale consentiva l’edificazione di un luogo di culto in quello spazio, con tanto anche di un parchetto e un parcheggio. Il progetto si arenò quando Palazzo Frizzoni decise di cambiare destinazione al terreno, stoppando ogni progetto. Il nuovo Pgt ha premiato la pazienza della chiesa e sbloccato la situazione.
Gli attacchi (infondati)
Non si tratta, dunque, di un progetto recente e proprio l’Amministrazione, nei mesi in cui si discusse l’approvazione del nuovo Pgt, spiegò come fossero diverse le confessioni religiose interessate a costruire nuovi luoghi di culto in città. Una precisazione necessaria a fronte dei continui (e infondati) attacchi delle opposizioni, in particolare della Lega, secondo cui l’intento dell’allora giunta Gori fosse quello di consentire la costruzione di «quattro nuove moschee in città».
Queste accuse (mosse inizialmente dall’azzurro Giorgio Jannone e poi riprese dal consigliere comunale lumbard Alessandro Carrara) sono state ripetute anche durante la campagna elettorale che ha poi portato Elena Carnevali alla guida di Palazzo Frizzoni. E ciò, nonostante fosse evidente la loro falsità. (...)