Una pastiera per superare i dissapori: la visita dello chef napoletano Di Pinto a Palazzo Frizzoni
Il partenopeo ha detto: «Alcuni episodi incresciosi, come quello dei cori razzisti a Koulibaly, fanno male ai napoletani, ma pure ai bergamaschi»
Una pastiera per scambiarsi gli auguri di Pasqua, ma anche per suggellare l’amicizia tra Bergamo e Napoli, superando gli spiacevoli episodi avvenuti allo stadio in occasione della gara tra Atalanta e la squadra partenopea: l’idea è dello chef Roberto Di Pinto, napoletano classe 1982, ieri (13 aprile) a Palazzo Frizzoni per incontrare il sindaco Gori e la Giunta di Bergamo per consegnare, appunto, il tradizionale dolce napoletano.
Di Pinto è chef di grande esperienza: ha iniziato come garzone nella pasticceria Scaturchio di Napoli; è entrato poi nel mondo Starwood, catena alberghiera con la quale ha girato mezzo mondo, a partire dai ristoranti stellati Fiore e Conservatory di Londra, per poi tornare in Italia a Firenze. Quindi Milano, al Diana Majestic e soprattutto da Nobu, prima di approdare a Parigi, nel 2000, con Vittorio Beltramelli, allievo di Gualtiero Marchesi e di Ferran Adrià. Uno stage da Gennaro Esposito alla Torre del Saracino e poi il Bulgari prima del Sine, aperto l'8 dicembre 2018, dove è finalmente chef-patron.
«Alcuni episodi incresciosi, come quello di poche settimane fa al Gewiss Stadium con i cori razzisti a Koulibaly - ha detto Di Pinto alla Giunta -, fanno male ai napoletani, ma credo facciano altrettanto male ai bergamaschi, gente splendida in una città bellissima, che io amo molto. Per questo motivo ho pensato a un gesto simbolico come quello di preparare una pastiera per augurarsi buona Pasqua a vicenda e creare un “gemellaggio” tra Bergamo e Napoli».