Un disastro

Una visita dermatologica a Bergamo? L'appuntamento non c'è neanche nel 2026

L'odissea di un lettore, che non riesce a trovare posto nemmeno tra due anni. Intanto da Regione Lombardia la stretta sul pagamento del ticket

Una visita dermatologica a Bergamo? L'appuntamento non c'è neanche nel 2026
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In provincia di Bergamo sembra impossibile riuscire a prenotare una visita dermatologica, nemmeno tra due o tre anni. È quanto emerge dalla testimonianza di un lettore che, da qualche settimana a questa parte, si collega ogni giorno al Fascicolo sanitario online nel tentativo di prenotare un appuntamento di controllo, senza successo.

«Da aprile a oggi non è cambiato assolutamente niente» spiega il lettore, che fa riferimento a un nostro articolo intitolato "Una visita dermatologica a Bergamo? Appuntamento fissato... ad aprile 2026", pubblicato appunto qualche mese fa.

Un'odissea: non c'è posto neanche nel 2026

«Poche settimane fa - prosegue il racconto - ho fatto la solita visita dermatologica annuale. Ho infatti molti nei e devo tenermi controllato, an che perché a mio padre è stato trovato di recente un melanoma alla pelle e quindi a maggior ragione è meglio fare prevenzione. La visita è andata bene e il dottore mi ha fatto l'impegnativa per il prossimo controllo».

Dal giorno della visita a oggi, il nostro lettore ha tentato ogni giorno a collegarsi al Fascicolo sanitario elettronico nel tentativo di prenotare la visita, «ma non trovo mai posto». Ogni volta sempre la medesima scritta: «Al momento non ci sono disponibilità online idonee alla prescrizione», con un invito a contattare il Contact center regionale.

L'ennesimo tentativo (a vuoto) questa mattina, 6 settembre. «Mi chiedo: è mai possibile che in tutta la provincia di Bergamo non ci sia disponibile nessuna struttura?» chiede, esasperato, il lettore. «Faccio un altro tentativo: provo a cercare disponibilità a partire da un anno, metto quindi 6 settembre 2025. Sempre nessun posto!».

«Io credo che le disponibilità ci siano ma che ce le nascondano perché, dai: è impossibile non trovare un buco di posto anche tra 24 mesi da oggi e mi andrebbe bene qualsiasi struttura della provincia, anche lontana da casa mia. Invece niente - è lo sfogo del lettore -. Ma non era mica illegale chiudere le liste d'attesa? Oppure, se c'è penuria di medici, si potrebbero anche far lavorare qualche ora in più. Io lavoro in fabbrica e nei periodi di lavoro ci fermiamo a fare straordinari. Perché i medici sono intoccabili?».

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Nessuna disponibilità il 6 settembre 2024...

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Foto 2 di 2

... e nemmeno il 6 settembre 2025

Pugno duro di Regione Lombardia per chi non si presenta

Una parte del congestionamento delle liste d'attesa è dovuta anche agli utenti che prenotano e poi non si presentano alla visita: vengono chiamati «no-show» ed è un fenomeno legato a doppio filo con i lunghissimi tempi della sanità. Non è raro, infatti, che una persona effettui più prenotazioni cercando una soluzione migliore e più vicina, dimenticandosi tuttavia di cancellare quegli appuntamenti a cui non si presenterà.

In Bergamasca, lo scorso anno, le prenotazioni a cui non si era presentato nessuno erano il 18,45 per cento, pari a più di 330 mila visite su un milione e 730 mila fissate. Chi salta l'appuntamento non resta impunito, ma viene obbligato a pagare il ticket. Ora, da Regione Lombardia, arriva la stretta tramite un provvedimento: sarà obbligato a versare il pagamento anche chi possiede un'esenzione.

Ad annunciarlo è stato ieri, giovedì 5 settembre, Guido Bertolaso, assessore regionale al Welfare, che ha inviato una nota alle diverse aziende sanitarie (Ats, Asst e Irccs) invitandole a estendere le procedure di pagamento anche a tutti i cittadini esenti (salvo in casi di forza maggiore). Risalendo all'utente tramite codice fiscale e tessera sanitaria in fase di prenotazione, quindi, verrà inviato a casa un sollecito di pagamento che andrà saldato se il giustificato motivo della mancata prenotazione non è dimostrato.

Commenti
Alessandro

Direi anche in questo caso di mandare questo articolo a mr. Bertolaso, a Fontana e pure alla sig.ra Meloni, che con l’autonomia differenziata vorrebbe dare ancora più deleghe alle regioni…..ma se non sono capaci, come evidenzia questo caso, neanche di gestire le deleghe che hanno……ah dimenticavo…..mandiamo l’articolo anche a Salvini…..che invece di buttare soldi a mare con il ponte….forse è meglio spenderli in questa sanità conciata malissimo

Massimiliano

Ma no domani mattina in privato c'è posto... In che stato

massimo

Continuate a votare i soliti alle regionali ( la sanità è di competenza regionale per chi non lo sapesse). Ma ameno state zitti e non lamentatevi. Chi è causa del suo male pianga se stesso

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