Vandali, incendi e giovani pericolosamente sul tetto: la ex Reggiani sta andando a pezzi
L'edificio principale è tutelato dalla Sovrintendeza. Un anno fa si parlava di un piano di intervento, ma non si è visto niente. Interrogazione della Pecce (Lega)
di Paolo Aresi
Il prato perfetto che accompagnava la vista fino ai primi edifici della Reggiani è soltanto un ricordo: all’ingresso del vecchio stabilimento tessile di viale Giulio Cesare, poco oltre lo stadio, è cresciuto un bosco. Negli edifici di pregevole architettura, progettati anche da Alziro Bergonzo, regna il degrado. Lo ha segnalato anche le consigliera comunale della Lega, Luisa Pecce, sempre attenta a quello che succede in città, che ha presentato un’interrogazione a risposta scritta al sindaco e agli assessori competenti: in sostanza dice: che cosa si fa per evitare il grande degrado di quest’area?
Un anno fa si parlò di un accordo tra i proprietari, la Inghirami Company da un lato e l’immobiliare Manzi dall’altro, di un piano di intervento. Ma è rimasto tutto fermo. Che l’area abbandonata sia frequentata da vagabondi che si arrabattano, accendono fuochi, cercano sistemazioni precarie è noto: lo testimoniano anche gli incendi, le scritte che appaiono qua e là. L’ultimo incendio è della fine di aprile, poco più di un mese fa. Luisa Pecce richiama come la ex Reggiani rappresenti una superficie molto ampia, ben dieci ettari di terreno, cioè dieci campi da calcio regolamentari. L’attività della fabbrica venne cessata tra il 2008 e il 2009. Nell’estate del 2018 era stato organizzato un estivo chiamato Fabric, esperienza suggestiva, ma che non è stata ripetuta.
Nell’area si trova anche il grande edificio produttivo progettato da Bergonzo, tutelato dalla Sovrintendenza; nel piano di governo del territorio del Comune di Bergamo si specifica che l’edificio andrà conservato e valorizzato e che le future architetture dovranno comunque rispettare i principi del minor consumo di suolo. Dei 104 mila metri quadrati della zona, le edificazioni potranno riguardare 87 mila e 400 metri quadrati per un totale di 276 mila metri cubi. Non potranno esserci strutture della grande distribuzione, al massimo si potrà arrivare a duemila e cinquecento metri quadrati, come un edificio lungo venticinque e largo dieci metri, e non potranno comunque costituire più “del sette per cento” dell’area edificabile. Per il resto, l’ex Reggiani dovrebbe ospitare case, funzioni artigianali e ristorazione.
Il piano di governo del territorio prevede anche altre cose. Per esempio, il nuovo tram per Villa d’Almè attraverserà proprio questo luogo, proveniente dall’inizio di via Corridoni e punterà verso la via Tremana. Il Pgt prevede che questo elemento non venga ignorato, ma che si progetti un parco “in dialogo” con la linea tranviaria. In quest’area è previsto che sorgano anche una nuova centrale per il teleriscaldamento di A2A e la scuola Petteni.
Tornando alla preoccupazione di Luisa Pecce, si legge nell’interrogazione: «Oggi, come ben evidenziato dalle fotografie, atti vandalici hanno distrutto vetrate e porte, soprattutto dalla parte che confina con via Legrenzi; sono stati spesso avvistati gruppi di ragazzi che si arrampicano fino ai tetti dove bevono e disegnano graffiti (...)».