E ora?

Variante di Trescore a rischio? Governo e Regione rassicurano, ma servono i soldi

L'attesa variante alla Statale 42 rischia di essere stralciata dal dossier delle Olimpiadi 2026: il Governo vorrebbe concentrarsi su altre opere

Variante di Trescore a rischio? Governo e Regione rassicurano, ma servono i soldi
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La variante della statale 42 del Tonale e della Mendola fra Trescore Balneario ed Entratico rischierebbe di saltare, e con lei altre due opere ritenute da Palazzo Chigi non necessarie all'organizzazione delle Olimpiadi Invernali di Milano e Cortina d'Ampezzo in programma per il 2026. Indiscrezioni che hanno iniziato a circolare nelle ultime ore e che preoccupano automobilisti e autorità.

Il primo a riportare queste informazioni è stato il Sole 24 Ore, che ha riportato come la presidenza del Consiglio dei Ministri stia valutando di stralciare tre opere dal dossier olimpico, per concentrarsi su altri obiettivi più indispensabili: la variante di Vercurago tra Lecco e Bergamo, la tangenziale di Sondrio e - appunto - la variante della Statale 42.

Quest'ultima, è bene precisarlo, non si trova proprio in stato avanzato. Tutt'altro: non esiste nemmeno un progetto definitivo che ne indichi il tracciato definitivo. Si sa soltanto che sarà lungo cinque chilometri e che il costo è lievitato a 207 milioni, di cui 180 già individuati dal Governo. Ne mancano all'appello più di venti. Risulta quasi impossibile, dunque, che la variante possa venire completata entro il 6 febbraio 2026, quando prenderanno il via le Olimpiadi Invernali (ma questo si sapeva già dallo scorso giugno).

Salvini e Terzi rassicurano sull'esecuzione dell'opera

In attesa che venga pubblicato, nei prossimi giorni, il Dpcm che chiarirà e fugherà ogni dubbio, a rassicurare tutti ci ha pensato il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti che in una nota ha spiegato: «Il ministro Matteo Salvini è determinato affinché vengano realizzate nei tempi stabiliti tutte le opere ricomprese nel piano». A riprova di ciò, nella proposta di decreto sottoscritta con il ministro Giancarlo Giorgetti (Economia e Finanze) e inviata a Palazzo Chigi, vengono nominate tutte e tre le opere.

Certo bisogna trovare i soldi. E questa è la preoccupazione principale di Antonio Misiani, senatore bergamasco del Partito Democratico. «È necessario che il Governo confermi il proprio impegno, mettendo a disposizione tutte le risorse necessarie a finanziare l'opera - ha dichiarato -. Oggi le previsioni dicono che la variante costerà più di 200 milioni. Come il Governo intende trovare le necessarie coperture finanziarie? Notizie di stampa ci hanno ulteriormente allarmato su una situazione che sta francamente diventando insostenibile per gli automobilisti che transitano lungo la Statale 42 e inaccettabile per gli Amministratori Locali che devono fronteggiare i disagi derivanti da una infrastruttura ormai inadeguata».

Bisogna quindi attendere il Dpcm. Anche se, come riporta L'Eco di Bergamo, il Sole 24 Ore sostiene l'esistenza di un accordo già sottoscritto tra Palazzo Chigi e Regione Lombardia per stralciare le tre opere. Una voce di corridoio che non incontra il parere di Claudia Terzi, assessore regionale alle Infrastrutture. «Il prossimo Dpcm indicherà i costi di realizzazione delle singole opere per i giochi olimpici - ha dichiarato -. La norma speciale per le Olimpiadi autorizza il commissario ad andare avanti con l'iter autorizzativo pur mancando la copertura finanziaria totale dell'opera. Ciò significa che non restiamo bloccati in attesa della Finanziaria e a settembre potrebbe essere convocata la conferenza dei servizi per valutare il progetto. La variante si farà, è l'impegno del Governo e della Regione».

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