Restyling in centro

Via Zambonate: addio all'infelice pensilina alta sei metri (ma si teme arrivi di peggio)

Concluso l'intervento su via Tiraboschi, parte la sistemazione del tratto di strada dal Coin alle Cinque Vie. Speriamo bene

Via Zambonate: addio all'infelice pensilina alta sei metri (ma si teme arrivi di peggio)
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di Angelo Bosio

Che la via Tiraboschi e la via Zambonate siano brutti biglietti da visita per il centro di Bergamo, non c’è dubbio. Lo scorso anno è stata messa una pezza con il rifacimento estetico della via Tiraboschi, le hanno rifatto il trucco, è un poco migliorata, ma se uno è brutto è brutto, hai voglia di rasare o fare crescere barba.

Gli edifici sono anonimi tra inizio Novecento, anni Trenta e anni Sessanta. Sede stradale larga, in asfalto... alla strettoia del Coin, via Zambonate promette qualcosa di più da un punto di vista urbanistico, grazie a certa omogeneità tra Ottocento e inizio Novecento... in fondo alla via siamo comunque nei pressi del borgo di San Leonardo, vicini all’incrocio con via Quarenghi e poi con le Cinque Vie, luoghi certamente caratteristici.

Arriva notizia che la macchina del “restyling” arriverà pure qua, a partire dal Coin, verso Quarenghi e vicolo Bancalegno. Certamente, con un po’ di coraggio, restringendo per esempio la strada, con un arredo urbano di alto livello, si potrebbe dare alla via un’atmosfera preziosa, un sapore di tempo. Era quello che avevano cercato di fare l’architetto Roberto Spagnolo con la moglie Manuela Bandini, pure architetto/a e apprezzata docente di Storia dell’arte al Lussana. Pensarono a fare tornare l’acqua tra Zambonate e la piazza Pontida, pensarono a segnare la presenza storica della roggia Serio. Il progetto originale venne stravolto, cambiato. Si era parlato poi del possibile ritorno della fontana “Fiascona” su iniziativa del sindaco Vicentini... ma non se ne fece poi nulla e in largo Rezzara arrivò quella poco apprezzata fontana con un mancato “effetto nebbia” dato dal riscaldamento dell’acqua.

Alla fine, tornando al luogo dei poveri portici della Gallinazza, si realizzò quell’enorme pensilina, fuori scala, con quegli sfiatatoi sopra la roggia Serio. Il risultato lasciò sempre alquanto perplessi i cittadini. Vent’anni dopo, il tempo di affezionarsi a quel segno strambo di portici antichi ed ecco la decisione di eliminare la gigantesca pensilina. Bene, male? Mah, era un segno, per quanto non capito, e mal utilizzato (gli sfiatatoi erano diventati un luogo di raccolta di rifiuti). Che cosa andrà al suo posto? Una semplice pensilina dell’autobus? Nemmeno questa soluzione brilla.

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