Visite per ex malati oncologici, all'ospedale Papa Giovanni si prova una terza via
Ai totem delle Torri del Papa Giovanni è stato introdotto il tasto “Programmazione postambulatoriale”, anche per dare una corsia preferenziale a chi ha avuto un cancro
di Paolo Aresi
Il tasto Priamo all’altezza della torre dei malati oncologici dell’ospedale Papa Giovanni non c’è più ormai da qualche tempo: per i pazienti si tratta di un servizio provvidenziale che è venuto a mancare. Diverse segnalazioni sono arrivate anche al nostro giornale, diverse lamentele perché il Priamo era un servizio che funzionava davvero bene.
Di che cosa si trattava? Era un semplice tasto blu che si trovava nel totem per le prenotazioni delle visite e che valeva soltanto per i malati oncologici. Dal totem usciva un biglietto con un numero e si poteva così accedere a uno sportello del Cup, Centro unico di prenotazione.
Il punto forte del Priamo era lo sportello dedicato, che cioè riguardava soltanto i malati oncologici, ed era gestito da un’impiegata amministrativa, estremamente solerte.
Il risultato era che i pazienti avevano un punto di riferimento preciso dove riuscivano in modo tempestivo a fissare visite, controlli, esami. Dopo due anni di esercizio, Priamo è stato messo in pensione.
Perché? La ragione è semplice: il servizio era sostenuto e finanziato dall’Associazione oncologica bergamasca, Aob, un’associazione di volontariato molto attiva al Papa Giovanni (ha fornito alla unità operativa di oncologia un forte appoggio, donando anche preziosi strumenti diagnostici).
L’associazione aveva deciso di avviare questo percorso facilitato per le persone sofferenti di malattie neoplastiche dopo l’epidemia di Covid, che in ospedale aveva causato un disastro: le attività avevano rallentato, le liste d’attesa si erano moltiplicate. I malati oncologici avevano bisogno di una corsia preferenziale. Dopo due anni di attività, Aob ha tuttavia deciso di chiudere il servizio considerando che l’emergenza Covid si può ormai definire conclusa.
Anche perché la Regione aveva nel frattempo istituito il servizio indicato dall’acronimo “Profumo” (progetto follow up malato oncologico). Profumo andava a sovrapporsi, a livello regionale, al Priamo, che riguardava soltanto l’ospedale di Bergamo.
Lo scopo era del tutto simile a quello del servizio organizzato dai volontari, ma con una differenza (...)
Ma quando mai Priamo e Profumo hanno funzionato? La mia compagna non è mai riuscita a trovare una data per le visite ed esami di controllo che deve effettuare