In Bergamasca 200 contagi ogni centomila abitanti. Vaccinato il 25% degli over 80
La quota dei positivi sui tamponi è pari all’8,5 per cento, ma cinque Comuni al confine con il Bresciano mostrano miglioramenti. La nostra è la seconda provincia lombarda per prime dosi somministrate agli anziani
L’incidenza settimanale dei contagi in provincia è di 200 casi ogni centomila abitanti, la media giornaliera dal 5 all’11 marzo è di 329 positività (oltre l’apice della seconda ondata) e la quota dei casi positivi sui tamponi diagnostici è pari all’8,5 per cento.
In sintesi, la curva epidemiologica cresce, tanto nelle famiglie quanto a scuola, e i Comuni bergamaschi senza contagi accertati negli ultimi giorni è sceso a 53. Fortunatamente, cinque degli otto Comuni inseriti nel cordone sanitario al confine con Brescia mostrano segnali di miglioramento.
Questi dati sono stati illustrati oggi, venerdì 12 marzo, nel corso del consueto appuntamento settimanale tra l’Ats di Bergamo e i sindaci della provincia. Un vertice utile anche a fare il punto in merito alla campagna vaccinale anti-Covid condotta nella Bergamasca
Gli over 80 vaccinati
Bergamo è la seconda provincia in Lombardia per numero di prime vaccinazioni agli anziani con più di 80 anni. Dal 18 febbraio sono state somministrate 22.717 prime dosi e 598 seconde dosi agli over 80. Come confermato dal direttore generale Massimo Giupponi, nella Bergamasca è stato vaccinato il 25 per cento degli ultraottantenni che hanno aderito alla campagna di profilassi.
«Quanti si sono prenotati e, a oggi, non hanno ancora ricevuto l’sms con le coordinate per la vaccinazione (giorno, orario, luogo) – ha rassicurato Giupponi - lo riceveranno nelle prossime due settimane. La fase relativa alle prime somministrazioni è previsto che finisca entro marzo».
Vaccinazioni a domicilio
Per i 9.500 cittadini in provincia di Bergamo interessati dalla vaccinazione domiciliare, è in corso una verifica delle effettive necessità con i medici di medicina generale. «La somministrazione verrà fatta dai medici di medicina generale che hanno segnalato la loro disponibilità rispetto a questa attività, dai medici delle Usca e dalle cooperative di assistenza domiciliare – ha specificato il direttore generale di Ats -. Sono allo studio anche équipes mobili. Il tema delle vaccinazioni domiciliari è legato peraltro alla disponibilità dei vaccini Johnson&Johnson che prevedono un’unica somministrazione».
I medici di famiglia collaboreranno nella vaccinazione di massa
A oggi sono 450 i dottori che hanno dato la propria disponibilità all’Ats, di cui un centinaio pronti a eseguire la vaccinazione nel proprio ambulatorio. I sindaci verranno informati sulle specifiche disponibilità dei medici dei rispettivi territori.
«Per le sedi vaccinali - spiega Antonio Sorice, del coordinamento della campagna - sono ancora in corso alcuni sopralluoghi. L’obiettivo è mantenere al massimo la prossimità per i cittadini al fine di ridurre il più possibile i disagi. È in corso di definizione l’apporto dei privati e di quanti possono contribuire alla campagna massiva, come canali paralleli e non preferenziali».
La situazione dei ricoveri negli ospedali
L’Ats di Bergamo ha confermato l’aumento della pressione sulle strutture ospedaliere. «Ats Bergamo monitora quotidianamente le strutture pubbliche e private – si legge in una nota stampa -. Al momento la prevalenza è di cittadini che non provengono dal territorio bergamasco. Continua ad essere tranquilla la situazione sui diversi pronto soccorso».