l'aggiornamento del papa giovanni

A Bergamo il contagio avanza, ma a piccoli passi (per ora)

Si lavora per trovare nuovi posti letto

A Bergamo il contagio avanza, ma a piccoli passi (per ora)
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È ancora prematuro lasciarsi andare a facili ottimismi di fronte ai timidi segnali positivi arrivati negli ultimi due giorni dal bollettino nazionale e regionale. Il Covid continua infatti la sua avanzata anche se ciò a Bergamo avviene a piccoli passi rispetto all’incremento di contagi e di ricoveri che continua a registrarsi nelle provincie di Milano, Monza e Varese. La pressione sugli ospedali, almeno per il momento, non accenna a calare tanto che nell’ultima settimana, come evidenzia anche l’aggiornamento settimanale redatto dall’Asst Papa Giovanni XXIII, «risulta confermata una graduale necessità di posti letto Covid sulla base di istanze territoriali ed extra territoriali».

In particolare, l’analisi dell’evoluzione degli accessi e dei ricoveri dal pronto soccorso di Bergamo, mostra un aumento nel numero di pazienti Covid nel pronto soccorso. Da qui il disperato tentativo del Pirellone di ricavare ulteriori posti letto nelle strutture lombarde: Bergamo ne metterà a disposizione 730. L’obiettivo del Papa Giovanni è di attivare 100 posti di degenza ordinaria per i pazienti Covid. I direttori di Unità non legate a patologie tempo-dipendenti metteranno a disposizione il 10 per cento del proprio organico di dipendenti, mentre le strutture legate alle patologie tempo-dipendenti, indicheranno almeno un medico, per turno settimanale; «in parallelo sono in corso le operazioni di reclutamento e di assegnazione del personale infermieristico e Oss».

Nel frattempo prosegue anche l’attività dell’ospedale alla Fiera in via Lunga. Come spiega l’Asst giovedì 11 novembre «sono stati attivati i primi 4 posti letto di cure intensive gestiti dai colleghi dell’hub Asst Spedali Civili di Brescia. Altri 16 posti letto sono al momento gestiti dall’altro hub, rappresentato dalla nostra azienda. Entrambi si avvalgono del supporto di personale proveniente da altri ospedali della provincia di Bergamo e Brescia».

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