Domenica 31 maggio

A Leffe il ricordo (anche video) di don Battista Mignani: «Eri un Angelo del Signore»

Un filmato e una messa di suffragio a Leffe per ricordare il sacerdote originario di Semonte. Commozione e ricordi struggenti anche da Colognola, Fiorano, Ogna, Nasolino, Azzone ed Esmate. «Un'energia che aveva il sapore di genuina spiritualità»

Pubblicato:
Aggiornato:

di Giambattista Gherardi

«Un uomo, un sacerdote, una guida, un amico: tu sei sacerdote in eterno». C’è il senso affettuoso di un’amicizia forte e condivisa nell’incipit del video realizzato a Leffe (e diffuso sui social) per ricordare don Battista Mignani, morto a 74 anni lo scorso 21 marzo, giorno di apertura del locale Settenario della Madonnina, a causa del Coronavirus. Domenica 31 maggio alle 11 la comunità retta dal parroco don Giuseppe Merlini ricorderà don Battista durante la Santa Messa, «ringraziando il Signore per averlo mandato in mezzo a noi». Parole e immagini sono accompagnate dal brano mariano Madre io vorrei e culminano in un’affermazione finale che sottolinea il profondo legame instaurato negli anni: «Sei arrivato in punta di piedi e te ne sei andato sconvolgendo un paese intero».

Originario di Semonte e ordinato nel 1972, don Battista era stato coadiutore parrocchiale a Colognola (1972-76) e a Fiorano (1976-82). Fu successivamente parroco di Ogna e Nasolino (1986-2008) e in Val di Scalve ad Azzone (2009-2013). Per due anni è stato poi Vicario Interparrocchiale di Solto Collina ed Esmate (2013-2015) prima di giungere a Leffe. Nei giorni della sua morte, tanti lo hanno ricordato attraverso una foto scattata da Morgan Marinoni in occasione dell’ingresso ad Azzone, quando gioì con un balzo sui generis di grande effetto. Di don Battista, a Leffe come altrove, tutti rimarcano l’energia, l’originale spiritualità e l’attenzione ai ragazzi, cui regalava sorrisi e trovate.

A Colognola aveva unificato l’oratorio maschile e femminile (scelta non banale in quegli anni) e successivamente era stato “prete-operaio”, facendo l’idraulico in Media Valle Seriana. Fu molto amato anche a Ogna e Nasolino, dove nel 2007 fu proclamato cittadino onorario. La notizia della sua morte, nei giorni della quarantena, ha suscitato, giocoforza solo attraverso i social, un’infinita catena di commozione, con immagini e ricordi che ora, in un semplice video, diventano testimonianza preziosa.

Molti ne ricordano le battute salaci, le trovate geniali (come quando benedisse alcuni anziani in piazza intingendo una scopa nella fontana), la vicinanza con la montagna e gli Alpini, la direzione dei canti, e preghiere, scalzo, nel campo dell’Oratorio San Martino. Fra i commenti al video anche quello carico di gratitudine del fratello di don Battista, don Paolo Mignani, anche lui sacerdote e parroco a Mezzo Po', nel territorio di Settimo Torinese in Piemonte. A livello di sacerdoti, la Val Gandino ha pagato un prezzo pesante a causa della pandemia: a Leffe è mancato anche don Evasio Alberti, per venticinque anni parroco di Urgnano, mentre a Casnigo se ne è andato l’arciprete don Giuseppe Berardelli. Da ricordare anche don Ettore Persico (già curato a Gandino) e don Guglielmo Micheli (già economo a Cazzano S.Andrea).

Seguici sui nostri canali