Il dubbio

A Lenna lavori per l’elisuperficie: un nuovo servizio o un brutto presagio per l’ospedale di San Giovanni Bianco?

Nuova area da 300mila euro per atterraggio e decollo con ogni condizione di luce e di meteo. Interventi rapidi che probabilmente dirotteranno tutte le urgenze dell'Alta Valle Brembana verso il Papa Giovanni di Bergamo...

A Lenna lavori per l’elisuperficie: un nuovo servizio o un brutto presagio per l’ospedale di San Giovanni Bianco?
Pubblicato:
Aggiornato:

di Giambattista Gherardi

Sono iniziati in questi giorni a Lenna, in Alta Valle Brembana, i lavori per la realizzazione della nuova elisuperficie h24 destinata a garantire, secondo le dichiarazioni del sindaco Jonathan Lobati (che è anche presidente della Comunità Montana) «una maggiore capacità di intervento della macchina dei soccorsi anche via cielo». In effetti, l’impegno è di quelli importanti e non si limita a una semplice piazzola. L’opera è stata assegnata dal Comune, attraverso la Provincia, per un valore di oltre 300 mila euro a un’associazione temporanea d’imprese in cui figurano l’Impresa Colleoni di Osio Sopra e l’Impresa Nembrini di Chiuduno. La nuova elisuperficie sta nascendo nell’area verde al limitare dell’area industriale di Lenna, su cui si affaccia il Santuario della Coltura (a riguardo erano sorte sui social alcune perplessità riguardo l’impatto ambientale su un’area molto cara ai residenti).

Complessivamente la superficie sarà di circa cinquemila metri quadrati, di cui mille occupati dalla piattaforma di cemento armato. «La nuova elisuperficie è dotata di avanzati impianti tecnologici - ha dichiarato Jonathan Lobati - che ne consentiranno l'utilizzo in più situazioni e anche da una varia tipologia di elicotteri». A dare il via libera all’attuale realizzazione era stato l’accordo di programma siglato a febbraio 2019 fra Comunità Montana (ente capofila), Comune di Lenna (ente attuatore) e Asst Papa Giovanni XXIII, Ats Bergamo e Areu Lombardia (enti sottoscrittori). Una decisione che affonda le proprie radici addirittura nel 2002, quando un primo protocollo fu siglato per la realizzazione dell’opera nei pressi dell’Ospedale di San Giovanni Bianco, con cantiere successivamente bloccato nel 2007 per gravi cedimenti del terreno e coda giudiziaria chiusa nel 2016. Stante l’assenza di un’area alternativa in San Giovanni, la Comunità Montana e gli altri enti individuarono allora nell’area industriale del Comune di Lenna un’area utile alla realizzazione dell’elisuperficie, ritenuta comunque idonea per servire l’Ospedale di San Giovanni Bianco. Ed è qui però che nascono alcuni interrogativi.

Le recenti polemiche riguardanti il nosocomio vallare hanno messo in evidenza allarmanti carenze nelle prestazioni e nei servizi, al punto che il 7 ottobre 2020 è arrivata una mozione approvata all’unanimità dei presenti (27 su 36) nel corso dell’Assemblea dell’Ambito in cui siedono tutti i sindaci della Valle. Un impoverimento dell’attività che metterebbe a serio rischio l’esistenza stessa dell’ospedale, tanto che i primi cittadini hanno chiesto con fermezza (pena denunce) il ripristino dell’automedica a supporto delle ambulanze e dei servizi obbligatori per i presidi ospedalieri di base, l’erogazione continua delle attività ambulatoriali e la riapertura del reparto di Pediatria chiuso a causa del Covid. Inoltre, per la maggior parte dei servizi, la presenza medica all’ospedale di San Giovanni Bianco sarebbe garantita solo dal lunedì al venerdì, dalle 8,30 alle 17,30. La struttura, quindi, funzionerebbe per sole 9 ore giornaliere (anziché 24 ore).

Ecco allora che i dubbi sorgono spontanei: in caso di emergenza con atterraggio dell’elisoccorso a Lenna, è pensabile che infortunati e malati vengano trasferiti a San Giovanni Bianco, che in ambulanza è raggiungibile da Lenna in pochissimi minuti? O molto più probabilmente verranno portati direttamente al Papa Giovanni di Bergamo? Se la seconda ipotesi appare verosimile, il timore di molti è che l’imponente elisuperficie finirà per rappresentare un utile avamposto sanitario, ma anche un’ulteriore elemento destinato a rendere ancor più depotenziato l’ospedale di San Giovanni Bianco. E da qui alla chiusura totale il passo potrebbe essere ancora più breve di quanto temuto.

Seguici sui nostri canali