il questionario anonimo

Al via "Ri-emergere-Bergamo", l'indagine per capire i bisogni ai tempi del Covid

L'analisi si rivolge a bambini, giovani e adulti e vuole comprendere l’impatto sociale, economico e psicologico dell’emergenza allo scopo di migliorare gli interventi a sostegno dei nuclei familiari

Al via "Ri-emergere-Bergamo", l'indagine per capire i bisogni ai tempi del Covid
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Quali sono i bisogni dei bergamaschi che sono stati colpiti dall’emergenza Covid? Se lo è chiesto Palazzo Frizzoni che, per questa ragione, sta promuovendo la compilazione di un questionario online anonimo chiamato “Riemergere-Bergamo”. Si tratta di un’indagine dedicata ai bisogni di bambini e bambine, giovani e adulti, per comprendere l’impatto sociale, economico e psicologico dell’emergenza e migliorare gli interventi a sostegno dei nuclei familiari. Il questionario è suddiviso per specifiche categorie: bambini 5-8 anni, giovani tra i 9 e 19 anni e agli adulti con età superiore ai 20 anni, con un focus ai genitori con bambini 0-4 anni (QUI il link a cui sono disponibili i questionari). Le dimensioni di analisi riguardano gli stili di vita quotidiana, gli aspetti relazionali e i loro eventuali cambiamenti, le preoccupazioni e le reazioni emotive all’emergenza, gli aspetti scolastici e lavorativi, oltre al profilo socio-demografico degli intervistati.

La ricerca, che è stata presentata il 20 novembre in occasione della Giornata internazionale dei diritti dell'Infanzia e dell'Adolescenza, ripropone, calandola sulla realtà bergamasca, un’indagine promossa durante il lockdown dalla provincia autonoma di Trento, che ne aveva affidato la realizzazione all'Agenzia per la famiglia, natalità e politiche giovanili con il supporto scientifico della Fondazione Demarchi, la collaborazione di Unicef e di Nascere e crescere in Trentino. «L'obiettivo del lavoro affidato alla Fondazione Demarchi è quello di acquisire elementi per rendere più incisive le azioni del Piano della Famiglia del Comune, che alla luce dei cambiamenti dovuti all'emergenza Covid deve essere aggiornato – spiega l’assessore all’istruzione Loredana Poli –. L'esperienza di Trento, che ha visto una partecipazione altissima con 21.600 questionari compilati dei quali più della metà da parte di bambini e giovani, evidenzia il bisogno delle persone di esprimersi e di partecipare ad una narrazione collettiva».

Palazzo Frizzoni vuole anche dare voce a bambini, ragazzi e ai giovani, coinvolti come interlocutori diretti in questo studio. «Perché la ricerca funzioni e gli esiti siano davvero rappresentativi – aggiunge l’assessore Poli -, occorre che arrivino molte risposte e che l'accesso alla compilazione sia il più ampio possibile». Proprio per coinvolgere le generazioni più giovani e riconoscendo l’importanza della scuola come luogo di incontro, l’assessorato all’istruzione ha già coinvolto i 9 istituti comprensivi di Bergamo, 20 fra scuole superiori e istituti di formazione professionale, le scuole paritarie e private (comprese le superiori) chiedendo la disponibilità nella promozione della ricerca, consentendo la compilazione del questionario da parte degli alunni a scuola e sensibilizzando le famiglie. Nella ricerca verranno coinvolte anche le realtà del Terzo Settore, quelle ecclesiali, l’Università, il mondo giovanile e sportivo, oltre a enti e organizzazioni che si occupano di famiglie.

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