la provocazione

Vincenzo De Luca: «Bergamo non si ferma. Poi si ferma a contare migliaia di morti»

La dichiarazione durante una visita istituzionale all’ospedale di Sapri, in provincia di Salerno. L'onorevole Daniele Belotti (Lega): «Vediamo se ora l’orobico sovrano Giorgio I dirà qualcosa per difendersi dal pesante attacco del suo kompagno di partito»

Vincenzo De Luca: «Bergamo non si ferma. Poi si ferma a contare migliaia di morti»
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«Quando noi chiudevamo altrove si facevano iniziative pubbliche: Milano non si ferma, Bergamo non si ferma, Brescia non si ferma. Poi si sono fermati a contare migliaia di morti. Migliaia non centinaia». E’ quanto ha dichiarato il governatore della Campania Vincenzo De Luca durante una visita istituzionale all’ospedale di Sapri, in provincia di Salerno.

Un’uscita destinata a far discutere, pronunciata dal presidente campano a neanche una settimana di distanza dalla frase rilasciata nel corso di un’intervista a Bruno Vespa che aveva mandato su tutte le furie il parlamentare leghista Daniele Belotti: «in Lombardia c’erano i morti per strada, non in ospedale».

De Luca non è nuovo a queste dichiarazioni, con toni tra il serio e il faceto, rilasciate spesso per prendere di mira i propri avversari politici, oppure, al contrario, elogiare il modello campano. In questo caso specifico, la strategia di chiusure e la sanità del territorio. Tuttavia, per quanto il concetto espresso da Vincenzo De Luca (ossia che sarebbe stato meglio chiudere tutto e prima per evitare un’esplosione dei contagi) sia già stato detto in passato, il confronto tra i morti e le proporzioni che ha assunto l’infezione nelle provincie di Bergamo e Brescia rispetto alla Campania lascia il tempo che trova. Anche perché, bisogna dirlo, col senno di poi tutti sono bravi a giudicare.

Anche in questo secondo caso, immediata è stata la reazione dell’onorevole del Carroccio Belotti. «Visto che né il sindaco Gori né i parlamentari del Pd di Bergamo si sono degnati di difendere la nostra città quando il sultano della Campania ha dichiarato “che in Lombardia c’erano i morti per strada” – ha scritto su Facebook -, vediamo se ora l’orobico sovrano Giorgio I dirà qualcosa per difendersi dal pesante attacco del suo kompagno di partito».

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