il commento

Anche i pensionati contro i furbetti del vaccino: «Le lobby lavorano contro gli over 80»

Dopo l'attacco espresso dal Presidente del Consiglio Mario Draghi arriva l'affondo anche del segretario generale lombardo dei pensionati della Cisl, Emilio Didonè

Anche i pensionati contro i furbetti del vaccino: «Le lobby lavorano contro gli over 80»
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Il primo affondo ai “furbetti del vaccino” è arrivato ieri, giovedì 8 aprile, dal Presidente del Consiglio Mario Draghi: «Ma con che coscienza un giovane salta la lista e si fa vaccinare sapendo che lascia esposto al rischio concreto di morte una persona che ha più di 75 anni o una persona fragile?».

Un concetto ripreso oggi dal segretario generale lombardo dei pensionati della Cisl, Emilio Didonè, che intervenendo sui social ha definito questo fenomeno non soltanto un malcostume ma anche «la brutta fotografia del Paese nel mondo, perché rivela un modo di fare insito nella nostra società, in cui le persone hanno più diritti e contano di più in quanto amici di qualcuno o appartenenti a una categoria».

Tralasciando i disservizi che hanno caratterizzato il sistema di prenotazione lombardo dedicato agli ultraottantenni, prima dell’avvento del nuovo portale di Poste Italiane, ha fatto scalpore a livello nazionale, ad esempio, il cosiddetto “caso Scanzi” oppure l’inserimento nelle liste vaccinali della Toscana degli avvocati. Con buona pace degli anziani ancora in lista di attesa.

«C’è di tutto nell’elenco dei vaccinati delle Regioni sotto i 60 anni – aggiunge Didonè - politici, magistrati, avvocati, cattedratici, sindacalisti, falsi volontari, cuochi, camerieri, o studenti. In questa vicenda ciò che è incredibile è che tutto sembra quasi regolare. Siamo sempre di fronte ai soliti furbetti che, a loro insaputa, si sono adeguati ma dentro un sistema sviluppato di lobby. Una specie di macchina burocratica che si muove come una vera e propria pubblica amministrazione parallela».

Il sindacalista si chiede come sia stato possibile che così tante persone abbiano approfittato senza porsi alcun problema di coscienza, mentre la campagna vaccinale per i più vecchi arranca.

«Sono un pensionato, ex dipendente di un importante Irccs pubblico milanese, dove ho avuto il privilegio di lavorare tanti anni – conclude Didonè -. Conosco bene il sistema, ma non sono ancora stato vaccinato. Oggi prenderò appuntamento nel portale di Regione Lombardia e aspetterò il mio turno. Mi hanno insegnato che la coerenza è una strada sempre in salita, ma noi persone pubbliche abbiamo il dovere di dare l'esempio».

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