L'accordo siglato da Ats

Anche il Winter Garden Hotel di Grassobbio ospiterà pazienti infetti da Coronavirus

Anche il Winter Garden Hotel di Grassobbio ospiterà pazienti infetti da Coronavirus
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Dopo lo Starhotels Cristallo Palace di Bergamo e La Muratella di Cologno al Serio, un terzo hotel ha messo a disposizione di Ats Bergamo le proprie stanze per fronteggiare l'emergenza Conronavirus. Si tratta del Winter Garden Hotel di Grassobbio.

A comunicarlo è l’Agenzia stessa nel pomeriggio di martedì 17 marzo, mentre sta perfezionando gli ultimi dettagli di un’operazione che vede coinvolti come soggetto proponente la Humanitas Gavazzeni, come soggetto finanziatore la Fondazione Humanitas, il Winter Garden Hotel di Grassobbio come struttura residenziale e la Cooperativa Osa come struttura sociosanitaria. In particolare, Ats e Cooperativa Osa hanno sottoscritto il “Progetto sperimentale di isolamento domiciliare presso strutture residenziali di pazienti Covid positivi stabilizzati e asintomatici dimessi da strutture ospedaliere”. Si entrerà nella fase operativa questa settimana con un primo trasferimento tra i 20 e i 30 pazienti, anche per valutare la gestione del servizio e l’efficacia delle soluzioni individuate. A seguire, si potrà arrivare fino a un massimo di 120 ospiti.

Il direttore di Ats Bergamo, Massimo Giupponi (a sinistra), e Vincenzo Trivella di Cooperativa Osa

«L’idea progettuale nasce dalla necessità di poter garantire il periodo di isolamento domiciliare dei pazienti Covid positivi che per diverse motivazioni sono impossibilitati a svolgerlo presso il proprio domicilio – spiega Massimo Giupponi, direttore generale di Ats Bergamo -. Diverse le cause: motivi strutturali/logistici (assenza di servizi igienici e stanze dedicate presso il domicilio abituale; impossibilità di isolamento) e/o sociali (presenza nel nucleo familiare di soggetti a rischio; scelta di tutela personale). Da un lato abbiamo trovato la disponibilità dei proprietari di alberghi presenti sul territorio provinciale a mettere a disposizione le proprie strutture per ospitare pazienti “Covid positivi” e garantire la gestione dei servizi logistici e non sanitari, mantenendo la responsabilità delle loro strutture alberghiere. Dall’altro c’è la disponibilità di soggetti gestori specializzati in attività sociosanitaria disposti a effettuare servizi di sorveglianza sanitaria e presidio infermieristico presso le strutture individuate rivolti ai pazienti Covid positivi in isolamento domiciliare. Ultimo, ma non meno importante, la disponibilità di alcuni soggetti donatori a farsi carico delle spese per la gestione delle strutture e per l’assistenza ai soggetti che vi saranno ospitati».

Vincenzo Trivella, direttore di Osa Lombardia, ha invece commentato: «La situazione era drammaticamente evidente a tutti e appena Ats ha prospettato la necessità di un interlocutore sanitario per accogliere negli hotel i malati ancora infetti, abbiamo manifestato il nostro interesse e ci siamo messi a disposizione avendo chiaro il nostro ruolo. Abbiamo risposto mettendo in campo tutta la nostra capacità organizzativa e facendo ricorso alla nostra esperienza nel campo dell’assistenza sanitaria di alto profilo. Non è un compito facile, ma nulla lo è in questi giorni».

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