Anche la Diocesi contro il parroco che ha tenuto messa e ha cacciato i carabinieri dalla chiesa
La nota del vescovo: «Grazie ai sacerdoti che rispettano le regole, consapevoli della responsabilità che la Chiesa ha nei confronti della società civile e della salute»

Una multa (a lui e a tutti i fedeli presenti) e una tirata d'orecchie niente male da parte della sua Diocesi. Per don Lino Viola, il prete della frazione di Soncino (comune del Cremasco al confine con la Bergamasca) che domenica 19 aprile ha tenuto una messa pubblica nonostante fosse vietato, è arrivata la reprimenda pubblica a firma di monsignor Antonio Napolioni, vescovo di Cremona. Don Viola, come potete vedere nel video pubblicato QUI, aveva anche cacciato dalla chiesa i Carabinieri intervenuti per fermare la funzione.

Di seguito, la nota della Diocesi:
«L’opinione pubblica locale e nazionale è stata attirata dalla notizia dell’intervento delle forze dell’ordine, domenica 19 aprile, nei confronti di don Lino Viola, parroco di Gallignano, a motivo del mancato rispetto della attuale normativa emergenziale che vieta la celebrazione della messa in presenza dei fedeli.
Riguardo alla vicenda, la Diocesi di Cremona, pur consapevole dell’intima sofferenza e del profondo disagio di tanti presbiteri e fedeli per la forzata e prolungata privazione dell’Eucaristia, non può non sottolineare con dispiacere che il comportamento del parroco è in contraddizione con le norme civili e le indicazioni canoniche che ormai da diverse settimane condizionano la vita liturgica e sacramentale della Chiesa in Italia e della Chiesa cremonese.
La Diocesi sente il dovere di ringraziare tutti i presbiteri cremonesi che in questo difficile periodo hanno saputo esprimere un profondo senso di comunione e di appartenenza ecclesiale anche attraverso il rigoroso e puntuale rispetto dell’attuale normativa, consapevoli della responsabilità che la Chiesa ha nei confronti della società civile e della salute dei nostri concittadini. Questo lungo periodo emergenziale ha visto presbiteri e fedeli accomunati nella intelligente e appassionata ricerca di tutti quei mezzi e strumenti che hanno in qualche modo supplito alla dolorosa mancanza della vita liturgica e pastorale ordinaria delle nostre comunità.
La Chiesa Cremonese guarda con ponderata fiducia ma soprattutto con sapienza evangelica al tempo in cui ci sarà dato modo di riprendere con gradualità e prudenza le celebrazioni comunitarie e le altre forme di vita pastorale delle nostre comunità e condivide in spirito di comunione lo sforzo della Conferenza Episcopale Italiana per comprendere, d’intesa con l’autorità pubblica, quali saranno i prossimi passi che la Provvidenza ci chiamerà a fare».