Violenza sul bus

Autista aggredito a Sarnico, tre ragazzi denunciati e undici identificati

Il conducente li ha riconosciuti dalle fotografie mostrate dagli inquirenti. Per lui 20 giorni di prognosi

Autista aggredito a Sarnico, tre ragazzi denunciati e undici identificati
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Ci sono undici ragazzi identificati e tre denunciati per l'aggressione dell'autista della Arriva, avvenuta a Sarnico lo scorso martedì 18 giugno.

Il conducente si era rifiutato di far salire a bordo dei giovani della comitiva, che non avevano il biglietto, poi è scattata la violenza. Per l'uomo la prognosi definitiva, dopo le cure in Pronto soccorso, è di venti giorni, in particolare per la frattura composta al setto nasale.

Alcuni riconosciuti e denunciati

La scorsa giornata l'autista, dopo che gli hanno mostrato delle foto, ha riconosciuto e denunciato alcuni dei quattordici ragazzi che facevano parte del gruppo, ma essendo stato colpito anche alle spalle potrebbe non aver visto qualche autore del pestaggio. In seguito all'attacco, uno dei giovani aveva cercato di difenderlo, due erano scappati e i restanti erano stati bloccati in via Vittorio Veneto e poi identificati dai carabinieri di Sarnico e dalla Polizia locale.

La nota di Arriva

La compagnia Arriva ha nel frattempo espresso vicinanza e sostegno al dipendente aggredito, ricordando che nei giorni precedenti aveva segnalato alla Questura la situazione di potenziale pericolo nella zona dove è poi avvenuto il fatto.

«Va ricordato che i fatti relativi alla pubblica sicurezza rappresentano un tema più generale di ordine pubblico, in cui Arriva Italia è uno dei soggetti ma non l’unico - ha dichiarato la società in una nota -. Per l’azienda la sicurezza di dipendenti e clienti è di primaria importanza: organizza da anni corsi di formazione per il personale sul tema sicurezza e sta avviando in questi giorni un corso specifico sulla gestione dell’utenza aggressiva».

L'azienda ha poi ricordato la collaborazione con servizi di vigilanza, ma anche l'impiego di guardie giurate per le situazioni che lo richiedevano e la comunicazione con le forze dell’ordine. Ha infine specificato di essere sempre al fianco del proprio personale: «In caso di situazioni come quella di Sarnico l’azienda supporta i dipendenti, mettendo a disposizione un supporto psicologico e legale».

Commenti
FRANCESCO GIUSEPPE

Privati di un sogno? Quello di vivere senza lavorare ne pagare mai, per quello che usi? Se non avevo i soldi per il biglietto, andavo a piedi che hanno di serie. Ragazzi incivili che non dovrebbero stare nelle comunità civili, ma su un isola deserta a cavarsela da soli. Poi capirebbero come si vive.

L

@Michele... e quale sarebbe il sogno infranto? Mangià bif e andà a spass? Ma smettiamola

Benedetta

Scusi signor Michele ma rabbrividisco al suo commento, sono cresciuta in una famiglia con mille difficoltà e di sogni ne ho visti sfumare parecchi. Ma non ho MAI e dico MAI fatto del male a qualcun'altro perché ero delusa Qui è una questione di educazione, che le famiglie in primis devono insegnare ai figli, ma fin da piccoli ..il rispetto delle persone e delle cose altrui.. buona serata

Massimo

Mandali ai corsi di kickboxing, altro che corsi sulla sicurezza.

Michele

Giovani privati di un sogno si incattiviscono...

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