Barriere fonoassorbenti alla Grumellina, qualcosa si muove. «È un primo passo»
Grazie anche al pressing del consigliere comunale leghista Alberto Ribolla, con una modifica, è stata inserita nel piano delle opere pubbliche della Provincia la realizzazione di un primo tratto delle barriere

I residenti alla Grumellina potranno dormire sonni più tranquilli grazie alle barriere fonoassorbenti che saranno installate al confine con la circonvallazione Leuceriano.
Ancora non è stato allestito un cantiere, così come non è fissata una data per l’inizio dei lavori, ma la sottoscrizione promossa tra gli abitanti del quartiere, grazie alla quale erano state raccolte un centinaio di firme, e il pressing eseguito dal consigliere comunale Alberto Ribolla e dall’ex attivista pentastellato Fabio Gregorelli (ora legato alla Lega) hanno prodotto i risultati sperati.
Grazie a una variazione, è stata infatti inserita nel piano delle opere pubbliche della Provincia di Bergamo anche la realizzazione di un primo tratto di barriere anti rumore nel quartiere, dove il disagio lamentato per il rumore provocato dal traffico della circonvallazione è particolarmente forte all’altezza dell’uscita su via Moroni.
Un’attesa che dura dagli Anni ‘90
L’installazione dell’opera di compensazione era già stata prevista dall’Anas negli anni ’90, ma non è mai stata portata a termine
«È un primo passo per risolvere un problema ultraventennale che colpisce la via della Grumellina – sottolinea Ribolla -, accanto all’asse interurbano, dove vivono diverse famiglie. Negli ultimi dieci mesi ho effettuato numerosi sopralluoghi e incontri con il presidente della Provincia Gianfranco Gafforelli e con il consigliere provinciale Alberto Ongaro».
Nel merito Ribolla aveva presentato anche un ordine del giorno a Palazzo Frizzoni. «Dopo alcune interlocuzioni avute con il Comune e con il dirigente di Anas Lombardia, la Provincia di Bergamo, competente per l’opera, si è dimostrata molto sensibile al problema – conclude Alberto Ribolla -. Spero che lo stanziamento per i primi 50 metri sia quindi solo un primo passo per completare l’intera opera, fondamentale per la vivibilità della zona».