La Lottomatica medita il ricorso

Bilancio dell'ordinanza anti-gioco Mazzata per i tabaccai di Bergamo

Bilancio dell'ordinanza anti-gioco Mazzata per i tabaccai di Bergamo
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Continua a far discutere l'ordinanza anti-gioco approvata a inizio giugno dal Comune di Bergamo. Un atto per certi versi coraggioso preso da Palazzo Frizzoni per combattere il dilagare del gioco d'azzardo e della ludopatia, ovvero la dipendenza sviluppatasi negli anni in molte persone, diventate dipendenti da slot machine e scommesse. Di certo un'ordinanza rivoluzionaria, visto che è la prima in Italia a prevedere fasce orarie nelle quali non solo è vietata l'apertura di sale slot e sale scommesse, ma in cui è addirittura vietata la vendita di Gratta e Vinci e altre lotterie istantanee. Ad essere colpiti dal provvedimento, dunque, sono anche e soprattutto i tabaccai, i quali si vedono costretti a cacciare i clienti che vorrebbero acquistare i "grattini" tra le 7.30 e le 9.30, tra le 12 e le 14 e tra le 19 e le 21.

 

 

La furia dei tabaccai. Una decisione, quella del Comune di Bergamo, che ha fortemente diviso l’opinione pubblica: da un lato i sostenitori dell’ordinanza, tra l’altro approvata all’unanimità dal Consiglio a segno di una forte unità d’intenti politica in tal senso; dall’altra, però, ha causato molti malumori tra gli operatori di settori, tabaccai su tutti. Dopo un primo forte interesse dei media nazionali verso il provvedimento varato da Palazzo Frizzoni, i riflettori si sono spenti, ma nelle settimane successive all’approvazione sono continuati gli incontri tra rappresentanti di categoria ed esponenti del Comune orobico, senza però che si arrivasse mai a un punto di incontro. E così, il 24 giugno, la Fit ha reso nota la propria decisione: basta dialogo, si passa alle vie legali. Nella newsletter di informazione per la categoria dei tabaccai che la Federazione distribuisce settimanalmente tra i propri associati, infatti, è stata comunicata la decisione di ricorrere al Tar contro l’ordinanza approvata dal Comune di Bergamo.

Un primo bilancio dell'ordinanza. Ma allora l'ordinanza non era ancora entrata in vigore. Soltanto dall'1 luglio, infatti, il provvedimento è attivo. E oggi, a distanza di circa due settimane, è possibile fare un primo bilancio dei suoi effetti. Lo ha fatto larassegna.it, girando tra le vie di Bergamo per indagare su come stanno vivendo questo provvedimento i tabaccai della città. Le testimonianze sono eloquenti: per alcuni commercianti il calo delle entrate arriva a toccare anche il 30-50 percento e c’è chi ha ridotto gli orari di apertura e non sa se riuscirà a mantenere al lavoro i dipendenti. Ma soprattutto sembra proprio che l'effetto sperato, ovvero ridurre il numero di giocatori, non sia stato raggiunto. Gli amanti del gioco, infatti, piuttosto che smettere si sono spostati fuori città, a Gorle, Seriate o Stezzano, tutti Comuni dove l'ordinanza non è attiva. Oppure, semplicemente, hanno cambiato le loro abitudini di gioco per rientrare nelle fasce orarie dove non c'è alcun divieto.

 

tabacchi

 

Entrate in calo drastico e futuro nero. Luca Mangili, presidente provinciale della Fit e titolare della tabaccheria-ricevitoria situata alla stazione delle autolinee, ammette di non ordinare Gratta e Vinci dall'entrata in vigore dell'ordinanza, essendo calato drasticamente il giro di clienti che li comprano. Lo stesso vale per il titolare dell’edicola e tabaccheria di via Carnovali. Il proprietario della tabaccheria della galleria della Clementina, in Borgo Palazzo, spiega che prima dell’ordinanza la mattina era un continuo viavai, mentre ora dalle 7.30 alle 9.30 è praticamente tutto fermo. E la domenica, con le scommesse sportive, dalle 11 alle 14 c'era sempre gente, mentre ora tiene giù la serranda. Un suo collega di via San Bernardino aggiunge che si è visto costretto a cambiare gli orari di lavoro alla ragazza che lo aiutava al bar: prima cominciava alle 8.30, ora invece alle 9.30. È inutile, infatti, avere un aiuto prima di quell'ora. Il principale motivo di lamentela è il fatto che il provvedimento sia valido soltanto nel Comune di Bergamo, mentre negli altri Comuni limitrofi tutto è come prima: i titolari delle attività cittadine ci rimettono, gli altri invece ci guadagnano. Nessuno nega che la ludopatia sia un problema, ma piuttosto si contesta il fatto che sia questo il modo migliore per affrontarla. Dopo che la Fit ha alzato la voce, anche Lottomatica, società nota per il gioco del Lotto e del 10eLotto, ha deciso di prendere provvedimenti: in queste settimane sta redigendo un report in cui viene analizzato l'andamento delle tre principali rivendite della città e, una volta che avrà in mano i risultati, ha annunciato che sarà pronta a presentare ricorso contro l'ordinanza.

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