Commozione e una cornamusa: Cristian Persico riposa per sempre al cimitero di Casnigo
Definitivo abbraccio di familiari e amici al giovane morto di coronavirus a 34 anni dopo cinque mesi di lotta. Le note struggenti suonate da Guerino Previtali hanno ricordato la sua passione per il baghèt
di Giambattista Gherardi
Un ultimo, definitivo abbraccio, accompagnato dalle note struggenti di uno strumento che tanto amava. Giovedì 27 agosto sono rientrate definitivamente al cimitero di Casnigo, dopo la cremazione, le ceneri di Cristian Persico, il trentaquattrenne morto a causa del coronavirus lo scorso 19 agosto, dopo cinque mesi di impari lotta. Ad accompagnare per l’ultima volta Cristian c’erano parenti e amici, che hanno assistito alla benedizione impartita da don Giuseppe Merlini, parroco di Leffe, che in questi mesi ha assunto la guida della parrocchia di Casnigo dopo la morte, a marzo, dell’arciprete don Giuseppe Berardelli pure vittima del Covid 19.
La morte di Cristian Persico ha destato profonda commozione in tutta la Valle Seriana, dove il giovane (sposo da appena un anno di Sara Vavassori) era molto conosciuto. Attivo come volontario in oratorio, seguiva le attività del CAI Valgandino e quelle del Photoclub Sömeanza, insieme al padre Renato. Sabato 22 agosto, in occasione dei funerali, pure celebrati nel cimitero di Casnigo, un particolare omaggio conclusivo era stato tributato da una ventina suonatori di baghèt, l’antica cornamusa bergamasca che a Casnigo ha la propria patria e di cui Cristian era appassionato suonatore.
A far da ideale eco al Gloria intonato allora, sono stati, in occasione del ritorno delle ceneri, tre brani eseguiti da Guerino Previtali di Suisio, che con la sua cornamusa ha eseguito Hector the hero, Amazing Grace e Flowers of Forest. Momenti intensi, destinati a rendere indelebile il ricordo di un uomo che tanto ha dato alla famiglia e alla propria comunità.