Finti carabinieri

Condannati a un anno e 6 mesi i truffatori arrestati a Cene

I colpevoli sono due napoletani di 22 e 35 anni, hanno provato a giustificarsi ma il giudice non gli ha creduto

Condannati a un anno e 6 mesi i truffatori arrestati a Cene
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Si tratta di due napoletani "in trasferta" nella Bergamasca, con alle spalle altre vicende legate a truffe e reati contro il patrimonio: sono stati loro nella mattinata di mercoledì 19 aprile scorso a ingannare un'anziana di Cene per farsi consegnare denaro e gioielli, per poi darsi alla fuga.

La truffa e l'arresto

Come riportato dal Corriere Bergamo avevano finto di essere due carabinieri, venuti a ritirare la somma, richiesta al telefono da una voce femminile, per il rilascio del marito e della figlia, arrestati perché avevano provocato un grave incidente. Tutto falso, ovviamente, dato che entrambi erano fuori di casa per impegni e al ritorno si sono accorti di quanto accaduto, allertando i militari dell'Arma. Quelli veri, che poi hanno portato in cella i colpevoli.

I colpevoli a processo

A incastrarli una semplice domanda: «Che nome c'è inciso sulla fede?», alla quale però il più giovane, F. Q. di 22 anni, un figlio appena nato e un precedente per rapina a 14 anni, non ha saputo rispondere, in quanto l'anello era dell'82enne. Ad aiutarlo nel crimine, come suo complice, C. B. di 35 anni, denunciato a Verona il 20 gennaio scorso per un episodio simile.

In aula, nel processo per direttissima, hanno raccontato di essere arrivati da Napoli per vendere profumi e calzini, che infatti a bordo della Citroën, noleggiata a Trento intestando il contratto a un terzo soggetto, erano presenti in gran quantità. Tuttavia, per quanto riguarda il denaro ed i monili presi alla donna, si sono giustificati spiegando di aver ricevuto una telefonata da una persona che conoscevano, la quale aveva chiesto loro di passare a ritirarli da una presunta zia. Una versione che non ha convinto il giudice, che ha condannato gli imputati con rito abbreviato a un anno e sei mesi di carcere, oltre a cinquecento euro di multa.

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