La presa di posizione

Convegno negazionista del Covid al Senato, Noi Denunceremo: «Uno sfregio ai morti»

La conferenza è stata organizzata dal senatore Vittorio Sgarbi per convincere istituzioni e cittadini che il Coronavirus in Italia non esiste più. Tra i partecipanti anche il leader della Lega Matteo Salvini e il cantante Andrea Bocelli

Convegno negazionista del Covid al Senato, Noi Denunceremo: «Uno sfregio ai morti»
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Ha fatto molto discutere e sollevato forti critiche il convegno negazionista organizzato nella giornata di lunedì 27 luglio dal critico d’arte e senatore Vittorio Sgarbi per convincere istituzioni e cittadini che il coronavirus in Italia non esiste più. Tra i partecipanti, anche il leader della Lega Matteo Salvini, che facendo il suo ingresso nella sala della biblioteca del Senato si è rifiutato di indossare la mascherina nonostante fosse stato invitato a farlo da un funzionario e sia previsto dalle norme.

Toni e dichiarazioni verso le quali è netta la condanna del comitato “Noi denunceremo – Verità e Giustizia per le vittime di Covid-19”. «Propaganda a parte, quello che fa più male è che certe tesi vengano proposte in una sede istituzionale - sottolinea il presidente del comitato Luca Fusco - Non è che mi indigni, cioè la politica italiana ci sta abituando a tutto e di più. Che si faccia un convegno di questo tipo in un luogo istituzionale è un ulteriore sfregio a tutti i morti che ci sono stati e un ulteriore schiaffo a tutti i parenti delle vittime che stanno chiedendo verità».

«Credo che i dati della Regione Lombardia siano sufficienti come risposta a questo convegno – aggiunge la rappresentante legale del comitato Consuelo Locati -. Basta solo questo. Potrei definirla una sceneggiata, ma non lo farò. La risposta è data dai numeri dei decessi, dei ricoveri, è data dal fatto che le terapie intensive come hanno detto i medici erano al collasso in quel periodo e se qualcuno poi ha avuto la fortuna di non avere nessun in terapia intensiva buon per lui, io ho perso un padre in un ospedale; so come erano gli ospedali durante l’emergenza Covid».

A far discutere, inoltre, la posizione di Andrea Bocelli che, intervenendo al convegno, ha sostenuto di essersi sentito umiliato durante il lockdown per la privazione della libertà di uscire di casa senza aver commesso un crimine e di aver disobbedito al divieto. Un’uscita oggettivamente di cattivo gusto, che è stata subito presa di mira dalla Rete.

«Non sorprende che nessuno dei presenti al convegno di ieri venga da Bergamo o Brescia – conclude il vice-presidente del comitato Stefano Fusco -. Sono molto amareggiato perché neanche 35mila morti in 5 mesi, di cui 16mila in Lombardia, e 11.500 nelle sole Bergamo e Brescia, sono bastati per far sì che alcune autorità politiche prendessero atto del problema e degli errori commessi. Vorrei invitare Bocelli, che ho sempre apprezzato come artista, a venire a Bergamo e Brescia quando lo vorrà. Sono certo che cambierà idea su molte cose».

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