Crolla un muro al cantiere del tram di Ponteranica: morto un operaio rumeno di 44 anni
L'allarme scattato stamattina (giovedì 31 ottobre) intorno alle 11.15 in via Foppetta. L'uomo è morto sul colpo. Il cordoglio della Teb
Un operaio è morto stamattina (giovedì 31 ottobre) in seguito al crollo di un muro di contenimento nel cantiere Teb per la linea T2 a Ponteranica, in via Foppetta.
Crollato un vecchio muro
Si tratta di un 44enne rumeno, dipendente di una ditta subappaltatrice. Secondo le prime frammentarie ricostruzioni, intorno alle 11.15 è stato travolto da un muro datato, composto da sassi e cemento, proprio durante le operazioni per il suo rinforzo.
Morto sul colpo
Sul posto, dopo che è scattato l'allarme, sono arrivate in codice rosso un'ambulanza, un'automedica e l'elisoccorso, oltre ai vigili del fuoco, i carabinieri e il personale di Ats per i dovuti accertamenti e ricostruire le dinamiche dell'accaduto. Il personale medico, una volta giunto sul luogo, non ha però potuto fare altro che constatarne il decesso, in quanto il lavoratore è morto sul colpo.
Cordoglio della Teb
Teb esprime le proprie sentite condoglianze alla famiglia dell’operaio deceduto a Ponteranica. Gianni Scarfone, amministratore delegato: «In questa triste circostanza esprimiamo profondo cordoglio e le più sentite condoglianze alla famiglia e ai parenti dell’operaio che ha perso la vita nel cantiere di Ponteranica. Gli accertamenti in corso da parte degli enti competenti consentiranno di individuare cause e responsabilità di quanto accaduto. Siamo a completa disposizione delle autorità».
I sindacati: «I subappalti limitano la sicurezza»
«In subappalto, e anche in somministrazione. Un uomo di 44 anni è morto mentre lavorava nel cantiere per il treno Teb 2 nella zona di Ponteranica, alle porte di Bergamo. Anche oggi siamo obbligati ad aggiornare la tragica lista delle vittime di incidenti sul lavoro. Sulle dinamiche e le responsabilità aspettiamo che gli enti preposti approfondiscano ogni particolare della tragedia. Intanto torniamo a dire: i subappalti limitano la sicurezza». Così, Giuseppe Mancin, Daniel Piatti e Luciana Fratus, per le segreterie provinciali di Feneal-Uil, Filca-Cisl e Fillea-Cgil hanno commentato l’incidente mortale di questa mattina.
La vittima era un lavoratore in somministrazione, assunto il 1° ottobre scorso tramite un’agenzia per il lavoro, la Watch B.V. di Roma, dunque non un dipendente diretto della ditta per cui operava, la Effe 81 Costruzioni di Cenate Sotto. Quest’ultima impresa lavora in subappalto per la Milesi Sergio di Gorlago, che ha vinto la gara per realizzare l’opera.
«Attendiamo di conoscere la dinamica esatta dell’accaduto, ma certo colpisce che questo lavoratore fosse in quel cantiere solo da un mese, con un contratto in somministrazione, come d’altra parte – ci risulta – altri 64 lavoratori di Effe 81 impegnati nella stessa opera. L’impresa, poi, sempre per la Teb impiega anche propri dipendenti diretti, ma solo una trentina», hanno aggiunto Alessia Cozzi di Felsa-Cisl, Francesco Chiesa di Nidil-Cgil e Massimiliano Turano di Uiltemp-Uil di Bergamo, categorie a tutela dei lavoratori atipici.
«Da tempo denunciamo quella che è una vera e propria emergenza per la sicurezza del lavoro nei cantieri. Non si sono più scuse - proseguono gli edili dei sindacati -. Torniamo a ribadire che liberalizzare i subappalti porta meno sicurezza e meno tutela per i lavoratori. Per l’avvio di quest’opera era stato siglato un protocollo di legalità, sottoscritto in Prefettura. Dopo avere contrattato con l’azienda la possibilità di accedere al campo base, abbiamo svolto una prima assemblea a settembre, per l’avvio di un presidio fisso di assistenza ai lavoratori, previsto dal mese prossimo. Ora, chiediamo urgentemente un incontro all’impresa committente per un approfondimento su quanto accaduto. È importante rilanciare l’impegno collettivo per evitare di perdere altre vite. Lo si può fare rafforzando la formazione, l’informazione e la cultura della sicurezza nei luoghi di lavoro. Non ci stancheremo mai di sollecitare tutti gli attori sociali, dalle imprese alle istituzioni, a impegnarsi di più per garantire una formazione adeguata per le maestranze. Allo stesso tempo invitiamo i lavoratori a segnalare ai propri Rappresentanti per la Sicurezza, ogni situazione di pericolo o irregolarità che riscontrano nei cantieri».