in aggiunta alla terapia intensiva

Da lunedì 23 novembre l'ospedale in Fiera accoglierà anche pazienti Covid ordinari

Come spiegato dalla direttrice generale Maria Beatrice Stasi, l'Asst Papa Giovanni XXIII allestirà «ulteriori 30 posti letto, fino ad arrivare ad un massimo di 50 posti, che portano a 225 i posti letto ordinari. A questi vanno ad aggiungersi i 59 posti di terapia intensiva che già mettiamo a disposizione in ospedale e alla Fiera»

Da lunedì 23 novembre l'ospedale in Fiera accoglierà anche pazienti Covid ordinari
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Da epicentro della prima ondata a retrovia della seconda. Le strutture sanitarie bergamasche si stanno rimboccando le maniche per poter dare il loro contributo nell’accogliere pazienti dalle province lombarde più colpite dai contagi, tanto che nella Bergamasca saliranno a 906 i posti letto riservati a malati Covid. Uno sforzo a cui non si è sottratto l’Asst Papa Giovanni XXIII che ha annunciato che da lunedì prossimo (23 novembre) in Fiera verranno allestiti posti letto ordinari in aggiunta a quelli di terapia intensiva già attivati.

«Con un grande sforzo organizzativo, medico e infermieristico riusciamo a rispondere alla richiesta di garantire posti letto di bassa e media intensità, salvaguardando il ruolo di ospedale hub per il Covid e di tutte le patologie tempo dipendenti quali infarti, ictus, interventi urgenti di neurochirurgia, cardiochirurgia, chirurgia vascolare e traumi dell’età adulta e pediatrica – sottolinea la direttrice generale Maria Beatrice Stasi -. Con l’unità di crisi abbiamo deciso di allestire ulteriori 30 posti letto in Fiera, fino ad arrivare ad un massimo di 50 posti, che portano a 225 i posti letto ordinari. A questi vanno ad aggiungersi i 59 posti letto di terapia intensiva che già mettiamo a disposizione in ospedale e alla Fiera».

Al presidio medico avanzato in via Lunga, infatti, ad aggi vengono curati soltanto i pazienti che necessitano di cure intensive, grazie alla collaborazione con gli Spedali Civili di Brescia e in sinergia con personale proveniente da alcune aziende sanitarie bergamasche e bresciane. La Direzione medica dei letti aggiuntivi sarà affidata a Marco Rizzi, direttore delle Malattie infettive del Papa Giovanni. La direzione infermieristica e il relativo personale sono in via di definizione e il reclutamento avverrà sotto la supervisione di Simonetta Cesa, direttore delle Professioni sanitarie e sociali. L’Asst Papa Giovanni metterà a disposizione non soltanto medici e infermieri, ma anche operatori di supporto, tecnici di radiologia, fisioterapisti, farmacisti.

In campo scenderà anche l’Associazione Nazionale Alpini, che ha continuato a garantire la sua collaborazione anche nei mesi estivi e gestirà gli aspetti logistici e di sicurezza degli accessi. Inoltre, l’Ana è impegnata a reclutare personale medico e infermieristico tra i suoi volontari che non siano già impegnati in altre strutture ospedaliere lombarde e nazionali. «Confermiamo la storica azione a favore del Paese in particolare della comunità territoriale e l’impegno di collaborazione con Regione, Prefettura di Bergamo, ospedale Papa Giovanni nel cercare personale a supporto tra liberi professionisti non direttamente impegnati nell’emergenza in atto», conclude il responsabile della sanità alpina Sergio Rizzini.

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