Scintille non solo con Roma

Dati sbagliati sul contagio anche ai sindaci, Regione spiega: problema diverso già risolto

Diversi primi cittadini lombardi (alcuni anche bergamaschi) hanno segnalato che il "cruscotto", software che comunica i positivi in ogni singolo Comune, in alcuni giorni ha conteggiato tra i nuovi casi anche persone guarite o decedute

Dati sbagliati sul contagio anche ai sindaci, Regione spiega: problema diverso già risolto
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Sono giorni complicati in Regione. I tecnici del Pirellone, infatti, non sono finiti al centro delle polemiche solamente per il pasticcio legato alla zona rossa ingiustamente assegnata alla Lombardia la scorsa settimana, ma anche per una questione più... locale. Ovvero gli errori nei dati comunicati ad alcuni sindaci lombardi dal cosiddetto "cruscotto", cioè il software che indica ai primi cittadini i singoli casi di positività nei loro territori.

«Problema al "cruscotto" non c'entra con i dati dell'Iss»

Con una nota diffusa nel pomeriggio di oggi (lunedì 25 gennaio), Aria Spa, ovvero la centrale acquisti di Regione, nonché società che si è occupata della messa a punto del "cruscotto", ha voluto però fugare ogni possibile dubbio: «Il problema tecnico al "cruscotto" messo a disposizione dei sindaci - si legge nella nota stampa - non ha inciso in alcun modo sulla classificazione della zona rossa. I dati che vengono utilizzati dall'Iss per effettuare le valutazioni provengono da un altro caricamento. Le due questioni non sono assolutamente collegate. Le piattaforme di trasmissione ai sindaci e a Roma  sono differenti, così come sono diversi i periodi. La settimana di valutazione per determinare la zona si riferisce al 4-10 gennaio 2021 con Rt calcolato al 30 dicembre 2020, mentre il guasto al cruscotto è avvenuto nei giorni 14/15 gennaio, ed era nuovamente operativo, dopo la sistemazione, già da lunedì 18 gennaio 2021».

Stessa questione di fondo: guariti contati come ancora positivi

Eppure la problematica venuta alla luce nei due casi è alquanto simile: un numero sballato (più alto) di positivi rispetto a quelli effettivi. Anche il sindaco di Bergamo Giorgio Gori, nella conferenza stampa tenuta sempre oggi insieme ai colleghi di Milano, Brescia, Lecco, Varese, Cremona e Mantova per chiedere a Regione più trasparenza sui dati, ha sottolineato i punti di contatto tra le due questioni. Così come nei dati comunicati all'Istituto superiore di sanità venivano ancora conteggiati tra i positivi alcuni casi di persone guarite o addirittura (purtroppo) decedute, allo stesso modo alcuni sindaci lombardi, in alcune giornate, hanno visto sul "cruscotto" dei numeri di positivi sul loro territorio eccessivamente elevati, poi drasticamente ridottisi nel giro di 24 ore.

Le testimonianze dei sindaci bergamaschi

Il problema del "cruscotto" era stato sollevato alla fine della scorsa settimana da alcuni primi cittadini dell'hinterland milanese, ma nelle ultime ore il problema è stato confermato anche da alcuni sindaci bergamaschi, come Carla Rocca, sindaco di Solza, che a Bergamonews ha raccontato di essersi trovata davanti il triplo dei casi Covid positivi in paese. Stesso problema lo hanno avuto i primi cittadini di Bottanuco e di Valnegra. Secondo quanto riferito da L'Eco di Bergamo, il problema è stato fatto notare all'Ats Bergamo, la quale ha prontamente avvisato il Welfare regionale.

Stando alla nota diffusa nel pomeriggio odierno da Aria, il problema dovrebbe essere stato risolto, sebbene in realtà, facendo fede alle testimonianze dei primi cittadini bergamaschi, non è proprio vero che i problemi al "cruscotto" regionale si sono registrati solamente nei giorni del 14 e 15 gennaio, come affermato nel comunicato stampa.

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