Seconda volta in poco più di 1 anno

Distrutta (di nuovo) la lapide a Ubiale Clanezzo in ricordo di Bara: «Vigliacchi senza dignità»

È morto a 20 anni precipitando in un dirupo, nel 2017, dopo essere scappato dall’assalto di alcune delle persone presenti a una festa in paese

Distrutta (di nuovo) la lapide a Ubiale Clanezzo in ricordo di Bara: «Vigliacchi senza dignità»
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«Vigliacchi senza dignità». È durissimo il giudizio espresso dagli amici di Mamadou Lamine Thiam, conosciuto come Bara, dopo che alcuni ignoti hanno distrutto per la seconda volta in poco più di un anno la lapide posta a Ubiale Clanezzo in memoria del giovane.

Bara è morto a 20 anni, precipitando in un dirupo la sera del 23 luglio del 2017, dopo essere scappato per sfuggire all’assalto di alcune delle persone presenti a una festa organizzata in paese. Per mantenerne viva la memoria, gli amici hanno posto una lapide nel punto in cui il giovane ha perso la vita, che però è stata profanata più volte. L’ultimo atto vandalico di stampo razzista risale al 27 luglio del 2020.

L’immagine della lapide ridotta in frantumi è stata pubblicata sul gruppo Facebook creato per chiedere che il processo in corso renda giustizia alla sua morte e appuri la verità. La sensazione che ha chi conosceva Bara è che i responsabili non vadano cercati molto lontano. Ma soprattutto che dietro a certe azioni ci sia sempre la stessa mano.

«Ancora una volta ci tocca sentire il fiato sul collo dei vigliacchi senza dignità che hanno distrutto la lapide che ricorda Mamadou – si legge nel messaggio pubblicato sui social -. La sua morte pesa e ci sono persone che non si danno pace. Hanno paura della verità. Da un anno ci stiamo mobilitando perché si faccia davvero luce su quanto è davvero accaduto e presto ci sarà chi dovrà rispondere di omicidio preterintenzionale e omissione di soccorso, anche grazie alla nostra mobilitazione».

Nonostante le intimidazioni amici e familiari non si arrendono. «Le vostre aggressioni ci danno forza e ci confermano che stiamo dalla parte giusta – prosegue il post -. In questo anno sono continuate le minacce, anche su questa pagina, e i tentativi di denigrare la figura di Mamadou. Un ragazzo come tanti, con le ali ai piedi e un sogno nel cuore. Un sogno spezzato da vigliacchi, comunque siano andati i fatti e qualunque sia la verità processuale cui si giungerà. Il vostro pregiudizio e la vostra ignoranza non vinceranno. Noi siamo meglio di voi, chiunque siate».

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