L'Università del futuro

Ecco quale sarà il nuovo volto delle ex caserme Montelungo e Colleoni

Approvato l'atto integrativo, che modifica l'accordo del 2016. Allargati anche alla Colleoni gli spazi dedicati alle residenze universitarie. L'inaugurazione prevista a marzo del 2024

Ecco quale sarà il nuovo volto delle ex caserme Montelungo e Colleoni
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La rinascita delle ex caserme Montelungo e Colleoni si fa sempre più concreta. I consigli dei quattro sottoscrittori (Comune di Bergamo, Università, Cassa Depositi e Prestiti investimenti e Regione) hanno infatti approvato nella giornata di martedì 5 agosto l’Atto integrativo e che, di fatto, modifica l’accordo di programma stipulato nel 2016.

La presenza della residenza universitaria, originariamente prevista nella sola caserma Montelungo, è stata infatti allargata anche alla Colleoni, dove inizialmente si pensava di collocare soltanto residenze private e uffici. Questa seconda residenza universitaria è destinata a ospitare 146 studenti e sarà realizzata dal Comune di Bergamo e da Cassa Depositi e Prestiti grazie a un Fondo costituito per l’occasione (che si farà carico anche dei lavori della Montelungo) e gestito da una società di gestione del risparmio (Sgr) individuata attraverso una gara pubblica prevista per la fine di ottobre.

La data prevista per l’inaugurazione è marzo 2024 e i lavori veri e propri dovrebbero iniziare nel 2022. Cdpi apporterà in questo nuovo veicolo finanziario, oltre al valore immobiliare della Colleoni (pari a 12 milioni di euro), liquidità per 21 milioni di euro per sostenere i costi della riqualificazione, a cui si sommano 2,6 milioni di valore immobiliare del Comune, proprietario ad oggi della Montelungo. Inoltre, in uno degli edifici di nuova costruzione previsti nel comparto, verranno realizzate nuove aule didattiche di varie dimensioni e capienza, per un totale di circa mille posti. Nella parte rimanente, che si estende per circa 5mila metri quadrati, troveranno alloggio residenze libere e negozi di vicinato.

In questo senso Palazzo Frizzoni si farà carico anche dei costi di realizzazione di un nuovo parcheggio pubblico interrato, in parte destinato all’Università, che andrà ad aumentare la dotazione già prevista di parcheggi privati destinati agli spazi commerciali e residenziali. Lo studentato della Montelungo, invece, con i suoi 282 posti letto e le nuove aule didattiche, sarà acquistato dall’Università al termine dei lavori per un valore complessivo di 38 milioni di euro, di cui 15 finanziati da Regione Lombardia, entrata a maggio nell’accordo proprio in virtù di questo importante contributo.

Un ulteriore novità di questo nuovo Atto riguarda le due ali della caserma Colleoni che si trovano lungo via Frizzoni e via Muraine. La nuova destinazione di residenza universitaria porterà a conservare le facciate dei fronti esterni, ma prevede la demolizione dei rispettivi corpi di fabbrica, rendendo la nuova costruzione più adatta alla sua futura destinazione d’uso. Infine, cuore del nuovo comparto sarà la corte di oltre 10mila metri quadrati, in passato piazza d’armi delle due caserme, pensata come grande spazio verde collegato senza soluzione di continuità con il Parco Marenzi e, attraverso il nuovo sottopasso ciclo pedonale di via San Giovanni, con il Parco Suardi.

«L’esito di questo importante accordo è frutto di uno sforzo congiunto di tutti i soggetti sottoscrittori, accomunati dall’obiettivo di riqualificare un comparto, in passato di proprietà dello Stato, che ha caratura e dimensione per cambiare le sorti di un’intera parte di città, rafforzando il ruolo trainate dell’Università – commenta il Sindaco di Bergamo Giorgio Gori -. La revisione di oggi passerà nel Consiglio comunale di venerdì (7 agosto ndr): passiamo da 230 a 460 posti di residenza universitaria, si realizzano aule per la didattica, ma soprattutto si punta al recupero dell’intero comparto delle ex Caserme, in un progetto integrato, bilanciato e che ha anche consentito vantaggi ed economie. Il percorso è stato lungo, con diversi imprevisti, ma siamo riusciti a trovare un quadro che possa andare bene a tutti i soggetti coinvolti nell’operazione, allargando l’accordo a Regione Lombardia».

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