Fregato dalle telecamere

Il 57enne derubato a Dalmine ha confessato: si era inventato tutto, dalla rapina all'aggressione

La sua intenzione, ha spiegato, era risolvere dei problemi finanziari truffando l'assicurazione. Si è anche inferto una ferita da taglio da solo

Il 57enne derubato a Dalmine ha confessato: si era inventato tutto, dalla rapina all'aggressione
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Un prelievo da seimila euro, una ferita sull’avambraccio poco profonda, una ricostruzione dell’accaduto ricca di incongruenze. Ha confessato e ha ammesso di aver inventato tutto il 57enne, che ieri mattina (14 luglio), aveva chiamato il 112, trafelato e in stato di apparente ansia, per denunciare di essere stato aggredito e rapinato dopo aver prelevato l’ingente somma dalla Crèdit Agricole di Dalmine, in via Sant’Andrea.

Tutta la vicenda era suonata subito sospetta e, in poco tempo, si è dimostrata una poco curata messa in scena con la quale il 57enne avrebbe voluto, spinto da gravi problemi economici, truffare l’assicurazione. Già nel pomeriggio di ieri, l’uomo era stato ascoltato a lungo nella stazione dell’Arma di Dalmine, dove era stato messo di fronte ai tanti punti della sua storia che non tornavano. È così crollato e ha confessato, indirizzando i militari al nascondiglio dove aveva riposto i seimila euro prelevati. È stato denunciato a piede libero per simulazione di reato.

Nella sua versione, il 57enne raccontava di aver prelevato seimila euro (azione effettivamente portata a termine) e di averli riposti in una busta. Tenendola in mano, era tornato alla propria auto parcheggiata in via Dante e proprio lungo questo tragitto sosteneva di essere stato aggredito da uno sconosciuto, che, alle resistenze della vittima, aveva deciso di ricorrere alla violenza. Con un coltellino tascabile gli aveva tirato un fendente, sufficiente a fargli mollare la presa. Per rendere credibile la sua storia, l'uomo si era effettivamente anche procurato una ferita da taglio.

Al di là del racconto, ricco di punti poco chiari e di incongruenze, dirimenti sono state le prove all’atto pratico. In particolare, fondamentali sono state le immagini restituite da due videocamere presenti sulla zona. Quelle della banca non mostravano nulla di sospetto e quelle del Bar Spritz, che riprendono l’ingresso del parcheggio nell’orario della rapina, mostrano solo il passaggio del presunto rapinato, ma nessun rapinatore. Difficile che questi potesse essersi materializzato da altre vie che non fossero un tetto o un soppalco vicino, modalità Spiderman.

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