Il Cre di Nembro tira un sospiro di sollievo: dopo il bimbo positivo nessun altro contagio
L’educatrice, i cinque compagni e i familiari del piccolo (padre, madre e due fratelli) sono risultati tutti negativi. Tampone di controllo, comunque, a fine mese
Dopo l’apprensione nata dalla positività al Coronavirus di un bambino al Cre, Nembro può tirare un sospiro di sollievo: l’educatrice, i cinque compagni e i familiari del piccolo (padre, madre e due fratelli) sono tutti negativi. L’Ats di Bergamo martedì scorso ha proceduto a controllare tutti i contatti stretti del ragazzino e ha disposto per tutti due settimane di quarantena come da protocollo. Gli interessati, comunque, potranno uscire nuovamente di casa solo dopo il tampone di verifica, che verrà fatto a fine luglio.
Il caso era stato scoperto per caso al pronto soccorso dell’ospedale Papa Giovanni dove il piccolo di 7 anni (che non aveva manifestato alcun sintomo) si era recato lunedì 13 luglio per una frattura al braccio e, in via cautelativa, era stato sottoposto al tampone.
Nell’occasione, il sindaco Claudio Cancelli aveva invitato alla calma, in quanto erano state subito messe in atto tutte le procedure del caso. Inoltre, i gruppi di bambini erano separati, come impongono le linee guida proprio per minimizzare le possibilità di contagio e isolare con facilità eventuali nuovi casi positivi. Per queste ragioni, su indicazione della stessa Ats, il Cre non era stato sospeso.
«Siamo felici che il nostro partecipante stia bene, nonostante la positività riscontrata– ha dichiarato don Matteo Cella a L'Eco di Bergamo –. Solo un genitore ha ritirato il proprio figlio dal progetto, moltissime famiglie ci hanno chiamato per spronarci ad andare avanti, e in tanti ci hanno mostrato tutto il loro sostegno, apprezzando anche la trasparenza con cui abbiamo gestito la situazione».