Il commento

Il sindaco Gori sulle misure in arrivo: «Bergamo messa bene, ma dobbiamo preoccuparci»

Mentre ancora non sono chiari i provvedimenti che il Governo, d'accordo con le Regioni, porrà in atto col nuovo Dpcm, il primo cittadino commenta così la situazione, tirando un po' le orecchie ai suoi concittadini

Il sindaco Gori sulle misure in arrivo: «Bergamo messa bene, ma dobbiamo preoccuparci»
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Alle 19 circa di lunedì 2 novembre, mentre il dibattito nazionale sul nuovo Dpcm del premier Conte è ancora nel vivo, il sindaco di Bergamo Giorgio Gori ha pubblicato sulla sua pagina Facebook un post che cerca di fare il punto della situazione.

«Per frenare la nuova ondata di contagi di Covid-19 Governo e Regioni hanno stabilito oggi un metodo di lavoro che ritengo condivisibile - ha scritto Gori -: il Governo si occupa di fissare misure valide per tutto il Paese (e necessariamente dovranno essere più stringenti di quelle decise fin qui) e le Regioni più colpite si incaricano di aggiungere altri provvedimenti più specifici per i loro territori, predefiniti e a associati in modo automatico ai diversi livelli di contagio e di saturazione delle strutture sanitarie. [...] Il problema che è che in questo momento non si capisce di quali provvedimenti esattamente si tratti. [...] È urgente quindi che Governo e Regioni si ritrovino e definiscano uno schema chiaro».

Dopo questo preambolo, il sindaco si sofferma sulla situazione lombarda, una delle più delicate a livello nazionale: «Sappiamo comunque che la situazione lombarda è tra le più critiche: siano tra i livelli 3 e 4 (il più alto); è quindi molto probabile un’ulteriore “stretta” delle relazioni sociali, anche se al momento cerchiamo di escludere il lockdown». In questo quadro, come più volte sottolineato anche da noi, Bergamo rappresenta un'eccezione: «Bergamo continua ad essere la provincia lombarda meno colpita - scrive ancora il sindaco -, ma anche qui l’indice Rt è vicino a 1,5: un segnale che ci deve preoccupare e che al momento impedisce di immaginare misure più “leggere” rispetto al resto della regione».

È sulla base di questa riflessione che Gori, tira un po' le orecchie ai suoi concittadini: «Ho l’impressione che i cittadini bergamaschi non abbiano del tutto compreso che anche qui rischiamo una moltiplicazione dei contagi, dei ricoveri e dei decessi; così almeno parrebbe a giudicare dalla gente in circolazione nell’ultimo fine settimana, in città come nelle valli. Voglio quindi essere chiaro: vanno ridotti i movimenti e i contatti sociali. Dobbiamo assolutamente fare in modo che RT scenda sotto 1. Per questo serve l’impegno di tutti: negli spazi pubblici, dove non è consentito alcun assembramento e le mascherine vanno sempre indossate correttamente, ma anche negli spazi domestici. I dati dicono che il 70% dei contagi avviene in famiglia: è quindi fondamentale proteggere le persone anziane anche in casa, se possibile usando la mascherina, mantenendo la distanza di almeno un metro e arieggiando spesso gli ambienti. Anche i contatti con persone diverse dai propri congiunti vanno ridotti il più possibile: riprenderemo a invitare gli amici a cena quando tutto questo sarà passato».

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