Si indaga

Incendio in una palazzina a Dalmine: certa l'origine dolosa, c'è l'ipotesi dello scambio di persona

Le fiamme appiccate davanti all'appartamento di un trentenne senegalese, che però non c'entrerebbe nulla. Diversi screzi, in passato, tra residenti

Incendio in una palazzina a Dalmine: certa l'origine dolosa, c'è l'ipotesi dello scambio di persona
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Chi, nella tarda serata di mercoledì 28 settembre, ha appiccato l'incendio nella palazzina di via Verdi a Dalmine potrebbe aver sbagliato persona. Le forze dell'ordine stanno indagando per cercare di capire chi e perché abbia messo a repentaglio la vita di tanta gente: la tragedia è stata infatti evitata solamente per un colpo di fortuna (le fiamme non hanno raggiunto gli interni delle case) e per il rapido intervento dei Vigili del Fuoco. Il bilancio è "solamente" di tredici intossicati, nessuno grave.

Ormai è certa l'origine dolosa delle fiamme. Qualcuno ha gettato del liquido infiammabile davanti alla porta di un appartamento al primo piano e ha dato via al rogo. In quell'appartamento vive da anni un senegalese di trent'anni, incensurato, il quale agli inquirenti ha spiegato di non avere "conti aperti" con nessuno. Una versione confermata dagli altri condomini.

Proprio i residenti, però, hanno sottolineato lo stato di degrado in cui versa ormai da tempo la palazzina e l'area in cui si trova: hanno parlato di droga, di prostituzione, di rapine e violenza. Una situazione che ha causato anche diversi screzi tra alcuni abitanti. Per questo, come riporta L'Eco di Bergamo, gli inquirenti ipotizzano che dietro l'incendio possa esserci una vendetta: qualcuno potrebbe aver commissionato il rogo, ma la mano incendiaria avrebbe poi sbagliato appartamento. Questo quadro confermerebbe la totale estraneità dei fatti del trentenne senegalese.

In queste ore stanno proseguendo gli interrogatori. Intanto, tutti i residenti della palazzina sono potuti tornare, fortunatamente, nelle loro case: le fiamme, infatti, hanno coinvolto solamente la rampa delle scale.

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