Comunicazione dell'Ats Insubria

Individuato il primo caso italiano di "variante brasiliana": è un uomo atterrato a Malpensa

Il soggetto, che rientrava da un viaggio in Sud America, si trova sotto osservazione all'ospedale di Varese, sebbene le sue condizioni sarebbero buone. In analisi anche i suoi contatti più stretti. L'azienda sanitaria afferma che «non c'è motivo di allarmarsi»

Individuato il primo caso italiano di "variante brasiliana": è un uomo atterrato a Malpensa
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Dopo che ne giorni scorsi sono venuti a galla diversi casi della cosiddetta "variante inglese" del coronavirus in Bergamasca, i colleghi di PrimaComo riportano che è attualmente in corso di valutazione all’ospedale di Varese il primo caso di "variante brasiliana" ad oggi osservato in Italia. A comunicarlo è una nota dell’Ats Insubria, che opera per l'appunto sui territori di Como e Varese.

Un uomo, rientrato nei giorni scorsi dal Brasile all’aeroporto di Malpensa via Madrid, è risultato positivo al tampone disposto da Ats Insubria in ottemperanza alla recente ordinanza ministeriale del 16 gennaio. Il soggetto è in buone condizioni di salute, ma precauzionalmente è stato ricoverato per accertamenti presso il reparto di malattie infettive diretto dal prof. Grossi, dopo che il suo caso pare era risultato rientrante tra quelli legati alla cosiddetta "variante brasiliana", stando ai test effettuati dal laboratorio di microbiologia diretto dal prof. Maggi.

Anche i familiari dell'uomo, ovviamente, sono stati sottoposti a sorveglianza da parte dell'Ats Insubria e sono stati avviati gli accertamenti conseguenti, di cui ancora non si sanno gli esiti specifici.

«Ats Insubria sta monitorando la situazione in raccordo con la direzione Welfare di Regione Lombardia e l’Istituto superiore di sanità - si legge nella nota diffusa -. Ats evidenzia che sono state adottate tutte le misure di sanità pubblica previste dai vigenti protocolli sanitari per il controllo della diffusione della variante brasiliana sul nostro territorio e, ad oggi, la situazione non è motivo di allarme».

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