l'annuncio di fontana

La Lombardia sarà zona arancione da domenica. Cosa cambia per spostamenti, negozi e scuole

L’ordinanza verrà pubblicata domani, sabato 28 novembre, sulla Gazzetta ufficiale. La Lombardia sarà zona arancione a tutti gli effetti da domenica 29 novembre

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«La zona arancione viene dichiarata da oggi. L’ordinanza verrà pubblicata domani (sabato 28 novembre) sulla Gazzetta ufficiale e per una questione burocratica entrerà in vigore dal giorno successivo». Tradotto: la Lombardia sarà zona arancione a tutti gli effetti da domenica 29 novembre, giorno in cui scadranno le misure restrittive attualmente in vigore. A dare la notizia è stato il presidente Attilio Fontana nel corso di un punto stampa convocato alle 18 di oggi, 17 novembre.

«Il comportamento serio dei lombardi ha consentito di poter ottenere che la Lombardia entrasse nella zona arancione - ha sottolineato Fontana -. I numeri negli ultimi giorni sono stati positivi e continuano a esserlo, però non bisogna abbassare la guardia. Siamo ancora in una situazione in cui il virus c’è ed è ancora pericoloso. Dobbiamo ribadirlo e sottolinearlo, perché quei comportamenti attenti, rispettosi delle regole, del distanziamento, dell’uso della mascherina e del lavaggio delle mani devono essere ancora mantenuti. Bisogna far capire ai cittadini che non è iniziata la stagione del liberi tutti, in cui si si può comportare come si faceva prima. È una notizia positiva, dobbiamo consolidarla per fare ulteriori passi avanti».

Ma, nel concreto, cosa cambia per i lombardi? Per quanto riguarda gli spostamenti ben poco. Ci si potrà muovere liberamente all’interno del proprio Comune (senza autocertificazione quindi) di residenza dalle 5 alle 22, ora in cui scatterà il coprifuoco; dopo questo orario i viaggi saranno consentiti solo per ragioni di lavoro, istruzione, salute o prima necessità e dovranno essere motivati con il modulo di autocertificazione. Resta vietato uscire dal proprio Comune di residenza (anche in questo caso serve l’autocertificazione).

Maggiori libertà le avranno i negozianti. Tutti gli esercizi commerciali, infatti, potranno riaprire, salvo che garantiscano il distanziamento e ingressi scaglionati dei clienti, oltre alla sanificazione dei locali. Per il momento è comunque confermata la chiusura durante le giornate festive e prefestive dei negozi nei centri commerciali (eccetto farmacie e parafarmacie, negozi di generi alimentari, tabacchi ed edicole). Nulla cambia, invece, per bar e ristoranti: per queste attività resta consentito il solo asporto o la consegna a domicilio (è vietata la consumazione in loco). Restano chiusi anche le palestre, le piscine, i musei, i centri benessere e i centri termali.

Per quanto riguarda il capitolo scuole, potranno tornare a seguire le lezioni in classe gli alunni iscritti alle seconde e terze medie. Gli studenti delle superiori e delle università continueranno invece con la didattica a distanza.

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