l'inaugurazione

La sala d'attesa... spaziale per i piccoli pazienti dell'ospedale Papa Giovanni

La stanza dedicata ai bambini che devono sottoporsi alla risonanza magnetica è stata completamente ridipinta per rendere meno spaventosi gli esami clinici

La sala d'attesa... spaziale per i piccoli pazienti dell'ospedale Papa Giovanni
Pubblicato:
Aggiornato:

Stelle, pianeti, razzi, alieni e moduli spaziali, per rendere meno spaventosi agli occhi dei piccoli pazienti gli esami neuroradiologici. È la nuova sala d’attesa dedicata ai bambini che devono sottoporsi alla risonanza magnetica, inaugurata martedì 22 dicembre nel reparto di Neuroradiologia dell’ospedale Papa Giovanni XXIII. Le pareti della stanza sono state completamente ridipinte, per rendere l’ambiente simile a quello di una navicella spaziale, dal quale ogni bambino può fare un viaggio intorno alla Terra. Una decorazione che è stata sostenuta dall’associazione “Il sogno di Iaia” e realizzata dall’artista Sergio Irilli, abile nel trasformare ogni contesto ospedaliero in uno spazio più gioioso.

La stanza ospita anche una risonanza magnetica in miniatura, realizzata in legno, per aiutare i piccoli pazienti ad entrare in confidenza con l’esame che dovranno eseguire e comprendere in che modo posizionarsi nella vera risonanza: sdraiati a pancia in su, tranquilli, rilassati e immobili. Al termine dell’esame vero e proprio verrà poi consegnato il “patentino da piccolo astronauta”, personalizzato con il nome di ogni bimbo. In questo modo l’esame diagnostico, da momento stressante per il bambino e i suoi famigliari, può trasformarsi invece in un piacevole ricordo.

«La risonanza magnetica è l’esame più utilizzato in ambito pediatrico neuroradiologico, perché poco invasivo e con un’elevata capacità diagnostica, in particolare in campo oncologico e traumatico – spiega Simonetta Gerevini, direttore della Neuroradiologia del Papa Giovanni, a capo anche un’équipe specializzata in neuroradiologia pediatrica, composta dai medici Ornella Manara, Giulio Pezzetti e Antonino Barletta e da personale infermieristico e tecnico dedicato -. Ne eseguiamo circa 200 all’anno su bambini con patologie traumatiche, congenite, malformative, metaboliche, oncologiche e disturbi della crescita. La risonanza magnetica ha però delle caratteristiche poco compatibili con le esigenze dei bambini, come la necessità di restare immobili in un ambiente piccolo e rumoroso anche per più di un’ora. Per questa ragione, in particolare con i più piccoli, si ricorre spesso alla sedazione farmacologica. Un’esperienza faticosa per tutti, associata a ricordi negativi per il bambino e la sua famiglia, come la paura e il senso di impotenza».

Di conseguenza, grazie a questo percorso, gli esami di risonanza magnetica sui bambini possono diventare degli esami ambulatoriali, con una riduzione del ricorso alla sedazione e senza la necessità di un ricovero. Fondamentale anche il contributo della Psicologia clinica, che già interagisce con i bambini che devono sottoporsi ad interventi chirurgici o esami invasivi all’interno del progetto di assistenza psicologica noto come Giocamico. Lo psicologo incontra nella nuova sala d’attesa tutti i bambini tra i 3 e i 13 anni che devono eseguire l’esame e li aiuta a familiarizzare con strumenti a lui estranei e a dare voce alle emozioni.

«Conosciamo bene lo stato d’animo, l’ansia e le emozioni che i bambini e le famiglie vivono quando sono sottoposti alla risonanza magnetica – aggiunge Ida Di Natale, mamma di Ilaria Orlando, de “Il sogno di Iaia” -. Durante i sei anni della malattia della nostra Ilaria, oggi un bellissimo angelo, abbiamo scoperto quanto sia importante il supporto umano e professionale dei medici, oltre ad un ambiente ospedaliero accogliente. È stata una scelta naturale sostenere l’idea promossa dalla dottoressa Gerevini ed estendere alla sala d’attesa il progetto “Il sogno in una stanza”, dedicato a migliorare la qualità della vita dei piccoli pazienti, decorando le stanze dei reparti pediatrici».

Seguici sui nostri canali