L'asse interurbano di Bergamo tra le strade più pericolose d’Italia, secondo l'Aci
Il tratto è stato interessato l’anno scorso da 6 incidenti al chilometro. Solo altre due strade extraurbane hanno la media più alta
L’asse interurbano di Bergamo è tra le strade esterne ai centri abitati più pericolose d’Italia: a dirlo sono i dati dell’anno scorso pubblicati oggi, martedì 15 novembre, dall’Aci che ha riportato l’elenco dei tratti più problematici, con numero di incidenti, la loro concentrazione, le vittime e i feriti.
Lo studio, intitolato “Localizzazione degli incidenti stradali 2021”, analizza in tutto 31.407 incidenti (1.002 mortali), con 1.078 decessi (il 37,5 per cento del totale) e 47.740 feriti, avvenuti su circa 53 mila chilometri di strade della rete viaria principale del Paese. L’indice di mortalità medio su questa rete è pari a 3,4 morti per 100 incidenti.
Nello specifico, la strada 671 di Bergamo si troverebbe al terzo posto tra le arterie extraurbane, con 6 incidenti al chilometro contro una media nazionale di 0,5. Davanti ci sono solo la statale 719 Prato-Pistoia in provincia di Firenze, con 8 incidenti al chilometro e la statale 36 del Lago di Como e dello Spluga, con 6,9 incidenti al chilometro.
La penetrazione urbana della A24 (10 incidenti al chilometro), la tangenziale Nord di Milano nel tratto Monza e della Brianza (8,8 incidenti al chilometro) e la diramazione Capodichino A1 in Provincia di Napoli (8,1 incidenti al chilometro) sono, invece, le strade sulle quali si verificano in assoluto più episodi, mentre per la rete autostradale la media nazionale è di 1,03 al chilometro.
Per quanto riguarda l’asse di Bergamo, sempre dai dati Aci, gli incidenti avvenuti nel 2021 sono stati 71, con 115 feriti e nessun morto. Nel 2020 si erano avuti chiaramente meno episodi, in totale 34 con 52 feriti e nessun morto. Nel 2019 gli incidenti erano stati di più, 74, con 123 feriti e un decesso. L’anno scorso erano rimasti coinvolti, oltre alle quattro ruote, anche 6 veicoli a due ruote e 27 veicoli commerciali o industriali. La tipologia di incidente più comune era stato il tamponamento (46), seguito dallo scontro frontale-laterale o laterale (12), fuoriuscite o sbandamenti (5) e poi 8 casi di altro tipo. Nessuno scontro frontale, soprattutto per via della conformazione del tratto (sensi a corsie separate).