Le limitazioni sembrano funzionare: Rt in calo, ma «non si deve allentare la tensione»
L’indice che indica la trasmissibilità del virus è in leggera discesa e per quattro giorni consecutivi il numero di accessi alle terapie intensive si è ridotto. Il monito del presidente dell'Istituto superiore di sanità Brusaferro: «Il numero di casi è ancora significativo»

Nel giro di una sola settimana le cosiddette regioni “gialle”, ossia quelle dove sono in vigore misure restrittive più blande, si sono ridotte a 4. Il resto del Paese è rosso o arancione. Sinonimo di come il contagio viaggi veloce e sia ormai presente in modo capillare su tutto il territorio nazionale. In ogni caso, come confermato oggi (sabato 14 novembre) dal presidente del Consiglio superiore di sanità Franco Locatelli «le misure adottate hanno avuto come conseguenza «una iniziale ma chiara decelerazione della curva della trasmissibilità». La considerazione è emersa nel corso della conferenza stampa sull’analisi dei dati del Monitoraggio delle Regioni della Cabina di Regia e sulla situazione epidemiologica riferita alla settimana compresa tra il 2 e 8 ottobre.
L’indice Rt (quello che indica la trasmissibilità del virus) è in calo e per quattro giorni consecutivi il numero di accessi alle terapie intensive si è ridotto. Ciononostante la situazione rimane critica e, come spiegato dal presidente dell’Istituto superiore di sanità Silvio Brusaferro la riduzione del parametro Rt «non si traduce in un calo della curva. Da un lato è l’indicazione che le misure funzionano, ma il numero di casi è ancora significativo, per cui non si deve allentare la tensione».
Trascorsa una settimana in zona rossa, un calo dell’indice Rt è stato osservato anche in Lombardia, sceso da 2 a 1,5, anche se per le autorità regionali la flessione è frutto delle misure restrittive introdotte alla fine di ottobre. Guardando al numero di contagi accertati in Bergamasca, in totale da sabato 7 a venerdì 13 novembre sono stati diagnosticati 1.862 casi di Covid. Il dato è stato reso noto oggi dall’Ats di Bergamo; la zona più critica resta la Bassa Bergamasca (in particolare le città di Treviglio, Romano di Lombardia e Fara Gera d’Adda), seguita dall’Isola bergamasca da Dalmine e Osio Sotto. Bergamo, il capoluogo, conta 187 nuove positività.
I numeri del contagio indicano oggi, sabato 14 novembre, in tutta Italia 37.255 nuove positività, diagnosticate grazie all’analisi di 227.695 tamponi (per un rapporto percentuale tra positivi e tamponi analizzati pari al 16,4 per cento). Il valore massimo settimanale è stato registrato venerdì 13 novembre, con 40.902 contagiati. In Lombardia, invece, oggi sono stati accertati 8.129 casi di Covid grazie all’esecuzione di 35.550 tamponi (ossia il 22,8 per cento in relazione ai test processati). Di positivo c’è che a livello regionale da giovedì (12 novembre) è calato notevolmente il dato riferito ai nuovi accessi in terapia intensiva, con un saldo mai superiore ai 20 pazienti al giorno. In totale sono quindi 817 i malati in rianimazione. Sabato scorso (7 novembre ottobre) erano 610.