L'Esercito porta via i corpi delle vittime per la cremazione anche a Seriate
di Federico Rota
Sono immagini che abbiamo visto più volte in questi giorni, ma alle quali non si riesce proprio ad abituarsi. Questa mattina (25 marzo) i mezzi militari dell’Esercito sono andati a Seriate, una delle zone maggiormente colpite dal Coronavirus insieme alla Val Seriana, per portare fuori provincia ulteriori 45 salme per poter essere cremate.
I corpi delle vittime erano conservati nella chiesa di San Giuseppe, momentaneamente chiusa, che è stata messa a disposizione dalla parrocchia per accogliere i corpi dei defunti della Val Seriana in attesa di una loro collocazione definitiva. Le panche e gli arredi interni erano stati spostati, creando così spazio sufficiente per poter accogliere fino a 80 bare. Il primo giorno (lunedì 23 marzo) ne erano arrivate 17, ieri erano già più di 40 quelle ospitate in chiesa.
Nel pieno dell’emergenza sanitaria, con un numero sempre crescente di decessi nella nostra provincia, capita ormai sempre più di frequente che i familiari delle vittime non riescano più a vedere i loro cari a causa della quarantena. Aprire le porte delle chiese, in questa situazione emergenziale, è un gesto di carità, di pietà umana e di attenzione che non può e non deve lasciarci indifferenti.
Dopo i due viaggi effettuati dal cimitero monumentale di Bergamo, nella mattinata di ieri l’Esercito si era recato a Ponte San Pietro, per portare fuori regione ulteriori 33 bare che hanno raggiunto il forno crematorio di Bologna.