da domenica 29 novembre

Lombardia arancione: riaprono i negozi, non i ristoranti. Gli alunni delle medie in classe

Ci si può muovere all'interno del proprio Comune (non al di fuori) liberamente dalle 5 alle 22 senza autocertificazione. Resta lo stop ai centri commerciali nel fine settimana

Lombardia arancione: riaprono i negozi, non i ristoranti. Gli alunni delle medie in classe
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La Lombardia da domani, domenica 29 novembre, sarà ufficialmente in zona arancione. Rispetto alla zona rossa le principali novità riguardano gli studenti delle scuole medie, che da lunedì potranno tornare a fare lezione in classe, e i negozi che riapriranno al pubblico. Ciò significa che nella Bergamasca, secondo le stime di Ascom, torneranno in attività circa 2.946 imprese e 7.500 lavoratori. Come ha ricordato il presidente Attilio Fontana questo declassamento non sarà un liberi tutti; sempre a Bergamo, infatti, resteranno ai box 1.500 venditori ambulanti non alimentari e ulteriori 4.176 imprese, per un totale di 12.500 addetti.

Il passaggio da rosso ad arancione, in ogni caso, porta con sé una prima boccata di ossigeno per un gran numero di esercenti e lavoratori, anche se in molti alla luce dei dati epidemiologici della provincia avevano chiesto un declassamento in zona gialla. In particolare i presidenti di Ascom e Confesercenti, Giovanni Zambonelli e Antonio Terzi, che nei giorni scorsi avevano rivolto un appello a Attilio Fontana chiedendo di farsi promotore della richiesta con il ministro della Salute Roberto Speranza.

Ecco cosa cambia in Lombardia:

Spostamenti

  • In zona arancione resta vietato uscire dal proprio Comune (se non per ragioni di lavoro, istruzione, salute o per necessità: per farlo, occorre l'autocertificazione).
  • Ci si può muovere all'interno del proprio Comune liberamente dalle 5 alle 22 senza autocertificazione. Dalle 22 alle 5 scatta il «coprifuoco»: si può uscire di casa solo per comprovate esigenze e compilando l'autocertificazione.

Lo smart working è consigliato quando possibile e si raccomanda fortemente di non invitare a casa propria persone non conviventi.

Riaprono i negozi

  • Riaprono i negozi: tutti, senza limitazioni (ovviamente nel rispetto del distanziamento interpersonale di almeno un metro, garantendo lo scaglionamento degli ingressi e la frequente sanificazione del locale e degli spazi espositivi).
  • Resta, per ora, lo stop durante le giornate festive e prefestive all’attività dei negozi che si trovano nei centri commerciali, ad eccezione delle farmacie e parafarmacie, dei presidi sanitari, dei punti vendita di generi alimentari, dei tabacchi e delle edicole.

Scuole

  • Salvo diversa indicazione dei governatori, nelle zone arancioni gli studenti di seconda e terza media tornano a seguire le lezioni in classe.
  • Nulla cambia per le scuole superiori: rimane attiva la didattica a distanza.
  • Nulla cambia per le università: le attività formative e curriculari non si svolgono in presenza, fatta eccezione per quelle relative al primo anno dei corsi di studio e dei laboratori.

Bar e ristoranti

  • Restano consentiti soltanto l’asporto e la consegna a domicilio. Vietata la consumazione sul posto.

Sport, eventi e musei

  • Restano chiusi musei, palestre, piscine, centri benessere e centri termali.
  • Vietato lo sport di contatto, ma è consentito svolgere all’aperto e a livello individuale i relativi allenamenti. È invece permesso frequentare i centri e i circoli sportivi, pubblici e privati, del proprio Comune o, in assenza di tali strutture, in Comuni limitrofi, per svolgere all’aperto l’attività sportiva di base, nel rispetto delle norme di distanziamento sociale e senza creare assembramenti. Resta vietato utilizzare gli spazi adibiti a spogliatoio.

Assemblee di condominio

  • Le assemblee di condominio possono svolgersi in presenza quando non fosse possibile organizzarle in modalità a distanza.
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