le testimonianze

Mamme esasperate sulla sicurezza a Bergamo: «Se non si fa qualcosa, ci pensiamo noi»

Il figlio di una è stato derubato in stazione, quello dell'altra aggredito in pieno centro: «Tutti lo sanno, ma non ci si può arrendere»

Mamme esasperate sulla sicurezza a Bergamo: «Se non si fa qualcosa, ci pensiamo noi»
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di Marta Belotti

«Ormai lo sappiamo tutti, ma io non voglio arrendermi a non fare nulla. Voglio che mio figlio possa andare e tornare da scuola, oppure passare una serata a Bergamo, in tranquillità»: sono le parole di una mamma che, tra la rabbia e la frustrazione, ha deciso di far sentire la propria voce attraverso il nostro giornale sulla mancanza di sicurezza in città.

Il suo sfogo si aggiunge a quelli di altri genitori, che come lei sono preoccupati, e dei ragazzi stessi, che a settembre avevano scritto una lettera su questo tema. E con cognizione di causa, almeno stando ai fatti.

L'aggressione in zona Caffè del Viale

«Ho appena saputo che sabato sera (il 23 novembre, ndr) due amici di mio figlio sono stati picchiati all'altezza del Caffè del Viale, tra viale Locatelli e Brigata Lupi, in pieno centro - testimonia -. E non era neanche tardi, ma solo le 21.30 di sera!». Lascia poi la parola alla mamma di uno di questi ragazzi aggrediti: «Mio figlio non è un bambino di tredici anni, piccolino e timido, ma un ragazzotto di 17. Eppure è stato aggredito insieme al suo amico e senza un vero motivo».

Presi di mira dal gruppo

Nello specifico, i due ragazzi sono stati presi di mira da un gruppo di una quindicina di giovani - forse alcuni minorenni - che si sono avvicinati con fare minaccioso. «Hanno usato un pretesto, iniziando a dire che mio figlio, o forse il suo amico, aveva picchiato un loro compagno - continua la mamma -. Ma in realtà non si erano mai incontrati prima d'ora. Hanno cercato di rubare una catenina d'oro, ma non so se cercassero altro. Mio figlio è riuscito a correre e rifugiarsi nel Caffè del Viale; l'altro ragazzo è andato in direzione opposta, verso i mercatini. È stato anche picchiato e per questo è stato portato al Pronto soccorso, da dove è uscito con cinque giorni di prognosi». 

Restano quindi le ferite e lo spavento, manca invece la sicurezza che un'esperienza simile non possa ripetersi. La mamma: «Sono davvero indignata e vorrei chiedere un incontro con la sindaca. Perché il punto è questo: si intende o non si intende fare qualcosa per risolvere la situazione? Questa volta è toccato a mio figlio, ma in precedenza anche altri amici e compagni di scuola hanno vissuto esperienze simili, se non peggiori».

Derubato alla stazione

La stessa mamma che aveva preso parola per prima conferma: «Mio figlio è stato derubato alla stazione di Bergamo solo qualche mese fa. Gli hanno puntato un coltellino e lui non ha potuto fare nulla mentre gli estraevano il portafoglio dallo zaino. Non solo, ogni giorno deve fare il sottopasso della stazione per andare al Natta. Per farlo però si premura sempre di ritrovarsi i gruppo insieme ai compagni, magari aspettando l'amico un po' più robusto».

Aggiunge: «Io stessa ho vissuto situazioni simili. In via Paglia, dove un mio amico ha un bar, mi è capitato insieme ad alcune amiche di essere avvicinata da un ragazzo. Lui è stato anche educato e ha chiesto una sigaretta. In mano però teneva un coltellino, che non è esattamente l'oggetto di chi viene in pace».

«L'esasperazione mi fa diventare cattiva»

Scambiando anche solo poche battute con queste mamme, emerge tutta la preoccupazione di chi non sa più cosa fare: «Chiedo che vengano fatti più controlli e che Bergamo possa tornare una città sicura. La problematica delle gang è scoppiata proprio in quest'ultimo anno. Se andrà avanti così e nessuno farà niente di concreto, basta saperlo: attrezzerò mio figlio di conseguenza. E non voglio che suoni come una minaccia o una cosa cattiva. È l'esasperazione che mi fa parlare così».

Commenti
Giorgio Begnis

Caro f.g. io scrivo #srgsdtolopersslcini

Wasted time

Il paese reale è questo, non quello che questi cialtroni incapaci di politici ci fanno credere. Un paese oramai allo sfascio socio, politico, economico e culturale. Purtroppo il degrado è dilagante in qualsiasi settore. Sanità pubblica a pezzi, scuole senza agibilità, trasporti da paese del terzo mondo x non parlare della delinquenza dilagante. La prima " azienda" x fatturato è l'andrangheta questo la dice lunga su come ci diamo ridotti. Un paese spacciato ! Si salvi chi può

Lone Wolf

Nella campagna elettorale il PD diceva: Vedrai che Bergamo. A Bergamo votato per la 3a volta la sx.quindi NON lamentatevi...sono risorse!

Gigio

Condivido in parte, il pensiero e l'intenzione di questa Signora/ mamma, che nutre giustamente paura per il figlio. Ho scritto, in parte, perché se tutti ci dovessimo " attrezzare " di conseguenza, ritorneremo al far west, con tutte le conseguenze del caso. Non credo sia una buona cosa. Le istituzioni dovrebbero tutelarci, ma purtroppo per noi, LORO pensano a tutt'altro. D'altronde, come potrebbe essere diversamente. LORO, mandano i figli in scuole private. LORO vivono in zone tranquille, magari sorvegliate. LORO, e i LORO famigliari, si muovono con la scorta, con le guardie del corpo, e via dicendo. E NOI, non contiamo NULLA. Come enunciava il famoso marchese del Grillo: IO SONO IO, E VOI, NON SIETE UN C.... E purtroppo, sarà sempre peggio.

Francesco Giuseppe

La "cultura" del coltello sempre in tasca non è bergamasca, ne delle nostre latitudini. La gentaglia accolta dalle schiere di buonisti rossi, che continuano a farne arrivare e ad accusare chi vuole difendersi, ha portato a questa situazione. I magistrati liberano subito che viene preso a delinquere dalle ff.oo., grazie alle leggi pro criminali degli ultimi 20 anni, lasciando quindi puena libertà di delinquere. I cittadini onesti cosa devono fare, secondo loro? Continuare a subire? Le ff.oo. dovrebbero stare più coi cittadini che proteggere i soloni, sindaci compresi

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