Il processo

Morto dopo speronamento a Montello, la testimone in aula: «Fu intenzionale»

La Panda con alla guida l'imputato avrebbe sterzato per tre volte verso Monguzzi, il motivo una lite per una precedenza mancata

Morto dopo speronamento a Montello, la testimone in aula: «Fu intenzionale»
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La Panda Blu avrebbe sterzato diverse volte a sinistra intenzionalmente. O, almeno, questo è quello che sostiene la testimone in aula a Bergamo, nel corso del processo in seguito alla morte di Walter Monguzzi, commercialista 55enne di Osio Sotto, morto in seguito a una lite stradale a Montello lo scorso 30 ottobre 2022. Imputato V. B., operaio cinquantenne del paese che si era poi consegnato, convinto dalla moglie, ai carabinieri che lo aspettavano a casa.

Il racconto della testimone

La testimone, come riportato oggi (venerdì 15 settembre) dal Corriere Bergamo, si trovava con la sua macchina dietro l'altra, ferma al semaforo rosso. Sarebbe poi arrivato Monguzzi a destra del veicolo, che avrebbe bussato al finestrino facendo cenno di abbassarlo: il motivo, la discussione avuta poco prima a una rotonda per una precedenza mancata. Le parole la signora non le ha sentite, ma li vedeva gesticolare e l'espressione del centauro faceva capire che fosse agitato.

Poi, allo scattare del verde, Monguzzi avrebbe superato la macchina dell'operaio, passando a sinistra: a quel punto, la Panda avrebbe sterzato due volte. Il motociclista, infastidito dalle manovre dell'imputato, avrebbe così dato un calcio alla portiera, ma in seguito il veicolo avrebbe sterzato un'altra volta, in maniera più convinta, facendolo cadere.

Dall'altra parte, proveniva una Bmw nera (il conducente non è indagato: non avrebbe potuto fare niente per evitarlo), che non è riuscita a fermarsi e ha travolto il motociclista. Fermatasi per prestare soccorso, la donna sostiene che la vittima non fosse più cosciente, ma respirava ancora, sebbene in condizioni critiche e circondato da molto sangue. Il casco era rotto.

Aveva assunto cocaina e alcol

Nel frattempo un uomo, anche lui in moto con la moglie, ha inseguito il cinquantenne fuggito via in macchina, prima chiedendogli di fermarsi, poi prendendo nota della targa. Segnalato ai carabinieri di Calcinate, questi lo hanno aspettato poi dove abitava. V. B. si è consegnato a loro dopo aver parlato al telefono con la consorte. Dai controlli, è risultato positivo alla cocaina e con un tasso alcolemico di 0,62, appena sopra la soglia.

La prossima udienza, nella quale verranno ascoltati gli altri testimoni dell'Accusa, è fissata al 22 ottobre prossimo. Il 29 ottobre invece ci saranno le deposizioni dei consulenti tecnici.

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